Il concept presentato a Ginevra dovrebbe entrare in produzione tra un paio di anni, riprendendo la filosofia della Range Rover Evoque.
Il concept presentato a Ginevra dovrebbe entrare in produzione tra un paio di anni, riprendendo la filosofia della Range Rover Evoque.
Per il momento sono solo indiscrezioni trapelate ufficiosamente dall’azienda, ma la concept car Captur presentata dalla Renault al Salone di Ginevra di quest’anno potrebbe andare in produzione. Non avverrà prima di un paio di anni e le versioni previste potrebbero essere due. La prima a cinque porte in stile Nissan Juke – probabilmente condividendo la stessa piattaforma – e la seconda a tre porte riprendendo l’idea della Range Rover Evoque.
Si tratterebbe di automobili poco convenzionali, sicuramente portabandiera di uno stile nuovo e di un genere che sta nascendo solo ora. Ad oggi, il concept Capture rappresenta la seconda creazione Renault che rientra nella nuova strategia di design del marchio inaugurata con la sportiva DeZir. Al Salone di Francoforte di ottobre seguirà un piccolo mezzo da lavoro che dovrebbe prefigurare il futuro Kangoo. Il tutto secondo la filosofia strategica della Renault che vuole entrare in sintonia con i clienti in occasione dei momenti salienti della loro vita: quando si innamorano (DeZir), quando scoprono il mondo (Captur), quando creano una famiglia, quando lavorano, nel tempo libero e nella vecchiaia.
Il Captur visto a Ginevra è un crossover divertente e sportivo destinato ad una giovane coppia pronta a scoprire il mondo. Si basa sul linguaggio formale introdotto dalla concept DeZir, con un aspetto più tecnico e più funzionale, ma sempre estremamente sensuale.
Le proporzioni e le curve di Captur evocano movimento muscoloso e leggerezza. Non si ritrovano angoli o linee ma forme sensuali e naturali. Le principali fonti di ispirazione sono giunte dagli sport estremi e dagli atleti, come gli “sprinter” sugli starting-block, con i muscoli tesi e la potenza che si sprigiona nel momento in cui si slanciano in avanti. Ma anche dalle attrezzature per gli sport che associano tecnologia, ricercatezza e leggerezza, come caschi, guanti o altre protezioni per il corpo.
Captur riprende la nuova identità del frontale, presentata su DeZir, strutturata intorno alla losanga ingrandita, disposta in posizione verticale su una superficie dall’aspetto scuro, per garantirne la massima leggibilità. I possenti parafanghi opacizzati sottolineano la robustezza percepita, mentre gli indicatori di direzione sono prolungati da LED, con un effetto di onde che si propagano lungo la carrozzeria.
Questo crossover compatto si rivela pratico e polivalente. Una volta rimosso il tetto rigido apribile la vettura si trasforma da coupé a decapottabile, da auto da città a fuoristrada. L’evidente personalità sportiva del modello è esaltata dalle porte ad ala di gabbiano e dai larghi pneumatici da 22 pollici, il cui fianco prolunga il motivo dei cerchi neri e bianchi.
L’abitacolo adotta essenzialmente la tinta arancio, con note fluorescenti esaltate da una costante diffusione di luce. L’impressione dominante è la leggerezza, suggerita dal design esterno e dai sedili anteriori, collegati alla console centrale, che sembrano librarsi nell’aria. Sono stati utilizzati materiali innovativi che consentono di giocare con la luce e gli effetti ottici.
Captur è equipaggiata con un motore concept diesel twin-turbo, sviluppato a partire dal nuovo propulsore 1.6 dCi. Con la doppia Sovralimentazione eroga 118 kW (160 cv), pari ad una potenza specifica di 100 cv/litro, paragonabile a quella dei motori tipo Clio R.S. La coppia massima, di 380 Nm, è disponibile fin da 1.750 g/min, a vantaggio di riprese ai bassi regimi e di un piacere di guida in ogni circostanza. Associato ad una trasmissione a doppia frizione EDC, questo propulsore offre un reale piacere di guida, con emissioni di CO2 ridotte a 99 g/km.
Per migliorare le sue performance, Captur dispone di un sistema innovativo che aumenta la motricità a bassa velocità. Quando una delle due ruote motrici perde aderenza, questo differenziale meccanico autobloccante trasmette tutta o parte della coppia disponibile alla ruota più aderente garantendo, in tal modo, una guida fluida su carreggiate o sentieri scivolosi.