Dal 3 novembre si dovrà registrare nel libretto il nome di chi guida l’auto, ma la norma non riguarda gli automobilisti privati.
Dal 3 novembre si dovrà registrare nel libretto il nome di chi guida l’auto, ma la norma non riguarda gli automobilisti privati.
Nei giorni scorsi ha creato un po’ di confusione la notizia che da lunedì 3 novembre sarà obbligatorio registrare presso la Motorizzazione e annotare sul libretto del veicolo l’identità di chi si mette alla guida del mezzo non essendone intestatario ma avendone la disponibilità per un periodo superiore a 30 giorni. I proprietari dovranno inoltre registrare tutte le variazioni in cui vi potrà essere un cambio di nome, ovvero di generalità per le persone fisiche e di denominazione per quelle giuridiche.
Le novità burocratiche riguardano unicamente le flotte aziendali e le auto a noleggio a lungo termine, ma in un primo momento si era sparsa la voce che ad essere interessati fossero anche gli automobilisti privati.
Le incertezze hanno gettato letteralmente nella confusione una parte degli addetti ai lavori e centinaia di cittadini, anche perché le pene per i trasgressori sono abbastanza dure e comprendono multe fino a 705 euro oltre al ritiro della carta di circolazione.
Le norme, che erano state previste nell’ultima riforma del Codice della strada approvata nel dicembre del 2012, sono state pensate sia per identificare meglio e con maggiore sicurezza i responsabili di eventuali incidenti che vedono la presenza di veicoli aziendali, sia per limitare le truffe.
Come spesso accade in Italia, una serie di reticenze da parte degli interessati ha portato però a un ritardo dell’applicazione delle nuove direttive e solo lo scorso 10 luglio si è arrivati a un compromesso che consentito alla Motorizzazione di emanare una maxi-circolare dalla quale si evince che gli obblighi scatteranno solo per gli atti posti in essere dal 3 novembre e non riguardano, quindi, chi per quella data avrà in uso un veicolo o non avrà provveduto a registrare le eventuali variazioni di denominazione.
Tra gli esclusi dal provvedimento non ci sono inoltre soltanto i cittadini privati, ma anche chi svolge attività di autotrasporto soggetta a titolo autorizzativo, come ad esempio gli iscritti all’Albo autotrasportatori, chi ha la licenza per conto proprio e per quanti sono in possesso di autorizzazione per servizio taxi, autobus e noleggio con conducente.