Un Doblò di una ditta leccese “beccato” a sfrecciare su una strada statale a 1230 km/h, ben 1078 km/h sopra il limite massimo consentito.
Un Doblò di una ditta leccese “beccato” a sfrecciare su una strada statale a 1230 km/h, ben 1078 km/h sopra il limite massimo consentito.
Se avete sempre pensato al Doblò come a un onesto veicolo commerciale o per il tempo libero (nella sua variante per famiglie) vi dovrete sicuramente ricredere. È infatti questo il minimo che si possa fare leggendo quanto scritto in un verbale rilevato da una macchinetta autovelox in forza alla Polizia Municipale di Oria, centro in provincia di Brindisi.
A quanto pare, una Fiat Doblò appartenente ad una ditta della provincia di Lecce è stata beccata a sfrecciare sulla statale 7 che collega Brindisi a Lecce e Taranto alla velocità record di ben 1230 km/h, andando quindi oltre la barriera del suono ( ferma a “soli” 1.193,4 km/h) e avvicinandosi pertanto più a un jet supersonico che a qualsiasi altro veicolo terrestre. Il Doblò supersonico ha superato il limite di 90 km/h previsto in quel tratto di strada esattamente di 1078 km/h, come recita testualmente il verbale. Roba da far impallidire in un sol colpo anche il più incallito dei “fuorilegge del volante” quindi, per un record dell’assurdo che difficilmente potrà mai essere eguagliato.
A rendere nota la clamorosa vicenda è Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” dell’Italia dei Valori, che in un comunicato commenta tra l’incredulo e l’ironico l’accaduto: “Non ci credevamo finché non abbiamo visto con i nostri occhi il verbale che è stato notificato alla società proprietaria del mezzo che risulta chiaramente non essere un aeroplano”.[!BANNER]
La multa è stata consegnata allo sportello messo a disposizione dall’Italia dei Valori direttamente dal proprietario del mezzo, che rischia il pagamento di una multa di 165 euro e la decurtazione di 3 punti sulla patente. Una pena che si può definire ironicamente irrisoria in proporzione alla presunta e irrealistica infrazione rilevata dalla macchinetta e contestata nero su bianco dai vigili di Oria, ai quali sembra essere sfuggito qualche piccolo dettaglio legato ai numeri indicati dalla macchinetta e che adesso renderànno quasi sicuramente nulla la contravvenzione.
Al di là dell’aspetto incredibile, la vicenda è solo l’ennesima conferma di come spesso la contestazione di un’infrazione venga fatta con una certa leggerezza da chi è addetto a questo compito, arrivando in tal modo a dare vita a simili situazioni così paradossali da sembrare una barzelletta.