Truccavano gli autovelox fino a rilevare velocità di circa il 15% superiori a quelle effettive. La truffa attiva in 146 comuni di tutta Italia.
Truccavano gli autovelox fino a rilevare velocità di circa il 15% superiori a quelle effettive. La truffa attiva in 146 comuni di tutta Italia.
Una colossale truffa per un giro d’affari di circa 11,5 milioni di euro ai danni degli automobilisti è stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Brescia, che ha denunciato 558 persone, di cui 367 dipendenti comunali e ufficiali pubblici, per aver manomesso degli autovelox fino a far rilevare velocità superiori del 15% o del 17% rispetto a quelle effettive.
Le indagini sono durate cinque anni e hanno permesso di sgominare una banda in grado di contestare in questo periodo ben 82.000 multe illegali, effettuata in 146 comuni italiani.
Secondo quanto spiegato dalla Guardia di Finanza, a capo dell’operazione criminale ci sarebbe Diego Barosi, un sessantenne di Desenzano del Garda già noto alle forze dell’ordine per truffe di questo genere, nonché titolare della “Garda segnale” e di altre società aperte e chiuse nel giro di poco tempo con il solo scopo di aggiudicarsi di volta in volta gli appalti per la gestione delle macchinette autovelox nei vari comuni.
Gli automobilisti si ritrovavano così a dover pagare multe per infrazioni mai commesse, accusati però dalla prova del rilevamento elettronico della velocità che contestava loro eccessi a scopo di frode.
I guadagni indebitamente ottenuti, di cui Barosi intascava fino al 40%, sarebbero stati reinvestiti in acquisti nel settore immobiliare, con 245 immobili che secondo i finanzieri di Brescia sarebbero a lui riconducibili. Insieme a Barosi sono stati accusati altri quattro complici che operavano nelle province di Roma, Verona e Vicenza. Per tutti sono arrivate le accuse di associazione a delinquere, frode fiscale, bancarotta fraudolenta, truffa aggravata, turbativa d’asta e corruzione.