Il presidente di Toyota si mostra ottimista sul futuro, confermando che la produzione rimarrà in Giappone.
Il presidente di Toyota si mostra ottimista sul futuro, confermando che la produzione rimarrà in Giappone.
La terra continua a tremare in Giappone, mentre ancora si contano i danni dello tsunami dell’11 marzo; ma in questo clima apocalittico, il Gruppo automobilistico più grande del mondo, che risponde al nome Toyota, è più attivo che mai e reagisce alla situazione stringendo nuove alleanze.
Infatti, il Presidente Akio Toyoda, è volato a Seattle per siglare una nuova intesa con Microsoft: “Onestamente mi sono chiesto se fosse opportuno lasciare il Giappone. Ma se da un lato credo sia doveroso lavorare duramente alla ricostruzione – spiega Toyoda – sono anche convinto che sia molto importante costruire speranze e promesse per il futuro”.
Dopo tutto, il 18 aprile molti impianti del Costruttore giapponese danneggiati dallo tsunami torneranno ad essere operativi e il Presidente non ha alcun dubbio sul recupero della totale capacità produttiva dei suoi stabilimenti. “Siamo convinti che ripristineremo completamente la produzione e non abbiamo in programma di spostare l’attività in altre parti del mondo. In generale, in termini di capacità, oggi su 7 milioni di vetture che produciamo a livello mondiale 4 milioni sono prodotti fuori dal Giappone: ci piacerebbe in futuro continuare a produrre circa 3 mln di vetture nel nostro paese”.
Al momento, sono i fornitori la causa principale dei rallentamenti dei normali ritmi produttivi. Infatti, per via dei danni subiti dalle loro strutture, 500 componenti utili alla costruzione delle vetture Toyota sono a rischio di approvvigionamento.
Nonostante il disastro naturale che si abbattuto sul Giappone, la Toyota si rimbocca le maniche con un umiltà e grande sacrificio, e mostra una determinazione equiparabile ai suoi record commerciali.