Per abbassare le emissioni, una proposta del Bundesrat inviata alla Commissione Europea prevede il bando alle auto benzina e diesel dal 2030.
Per abbassare le emissioni, una proposta del Bundesrat inviata alla Commissione Europea prevede il bando alle auto benzina e diesel dal 2030.
Dal Dieselgate alla futura mobilità green: potrebbe essere questo il percorso che la tecnologia automotive si troverà a dovere compiere. Le scadenze sono fissate a medio-lungo termine. Tuttavia, dalle novità a zero emissioni presentate in questi giorni al Salone di Parigi e ai nuovi (e più sofisticati) dispositivi di guida autonoma, sembra che il futuro dell’autoveicolo sarà finalizzato a una generale diminuzione delle emissioni.
Un nuovo esempio (l’ultimo, in ordine di tempo) arriva proprio dalla Germania: a Berlino è stata avanzata una proposta che vieterebbe la circolazione alle “tradizionali” autovetture alimentate a benzina e gasolio. La novità è stata riferita dal settimanale tedesco Der Spiegel: si tratta di una proposta che il Bundesrat (il Consiglio federale che riunisce le amministrazioni dei 16 Land tedeschi) avrebbe inviato alla Commissione Europea. Il contenuto del documento, in estrema sintesi, non lascerebbe alcun dubbio: si chiede lo stop alle auto con motore endotermico a partire dal 2030.
È una notizia destinata a far discutere a lungo, seppure – nel dettaglio – non va vista come una novità in senso assoluto. Nel giugno scorso, il il viceministro tedesco dell’Economia Rainer Baake, riguardo ai progetti che la Germania potrebbe mettere in atto relativamente a una drastica riduzione delle emissioni di CO2, aveva evidenziato la necessità di contare, dal 2030, su un parco auto circolante ad emissioni zero. Questo, spiegava il rappresentante tedesco all’Economia, in risposta a precise esigenze di riduzione delle emissioni stabilite dal Governo di Berlino.
Va tenuto conto, a questo proposito, che da alcuni mesi l’amministrazione Merkel ha assunto l’impegno di rivedere il monte – emissioni di anidride carbonica, per ridurle, entro il 2050, dall’80% al 95% rispetto ai livelli del 1990. Il progetto è stato, da più parti, segnalato come difficilmente attuabile: a meno che, appunto, il Governo di Berlino non si facesse carico di un concreto giro di vite sull’inquinamento che deriva dall’autotrazione. Ed ecco l’indicazione avanzata nelle scorse settimane da Baake: il “taglio”, entro quindici anni, alle autovetture alimentate a benzina e a gasolio. Inoltre, sul piatto c’è la necessità di abbattere 10 tonnellate di CO2 entro i prossimi cinque anni. In questo senso, una tornata di incentivi (che, secondo una stima del Ministero dell’Ambiente tedesco resa nota la scorsa primavera, potrebbe stimolare la vendita di 500.000 auto elettriche entro il 2020), messa in atto quest’anno anche in seguito al “Dieselgate” rappresenterebbe un primo passo verso il progressivo sviluppo della mobilità eco friendly in Germania.
A conti fatti, il programma di bonus per il passaggio a un’auto ecologica è stato finanziato (dallo scorso luglio, e con durata fino al 2019) con 1,2 miliardi di euro: a chi acquista un’auto elettrica viene applicato un incentivo di 4.000 euro, mentre lo “sconto federale” è di 3.000 euro per chi decida di passare a un’auto ibrida plug-in.