La prima corsa automobilistica italiana, disputata nel 1895, rivivrà a giugno grazie all’impegno dell’Automotoclub Storico Italiano
La prima corsa automobilistica italiana, disputata nel 1895, rivivrà a giugno grazie all’impegno dell’Automotoclub Storico Italiano
L’Italia, insieme a Francia, Germania e Inghilterra, è un Paese europeo con tradizioni automobilistiche davvero antiche e profonde. È nostro, tra gli altri, il primato mondiale assoluto del motore a scoppio grazie ai brevetti di Barsanti e Matteucci risalenti alla metà del 1800. L’Italia può anche vantare alcuni primati nello sport, infatti la prima corsa automobilistica disputata sulla Penisola risale al 18 maggio 1895, nemmeno un anno dopo la Parigi-Rouen del 22 luglio 1894: in assoluto i primi due eventi sportivi a quattro ruote (o a tre ruote, vista la presenza di molti tricicli) organizzati in Europa.
Quella italiana era la Torino-Asti-Torino, un evento che rivive già da qualche anno grazie alla passione del Registro Ancêtres Club Italia, anima della rievocazione dedicata alle auto d’epoca costruite prima del 1918. La novità è che per l’edizione del 2011 – in programma dal 24 al 26 giugno – ci sarà il grande supporto dell’ASI (Automotoclub Storico Italiano) per ridare respiro e la giusta importanza alla manifestazione.
E’ peraltro giusto che i collezionisti, veri custodi di questi preziosi veicoli, abbiano la gioia di poterli esporre e usare su strada, contribuendo nel contempo alla loro conoscenza da parte del pubblico. Perché sono le auto che hanno scritto le prime pagine del grande libro dell’automobile. La Torino-Asti-Torino sarà anche l’occasione di vedere in azione veicoli che purtroppo sono quasi sempre fermi nei musei.
In altri Paesi le manifestazioni per le cosiddette “ancêtres e vétéran” sono piuttosto diffuse, mentre in Italia la presenza di tali vetture è limitata alla buona volontà dei collezionisti, che partecipano ai raduni in mezzo a vetture più giovani e performanti.
La Torino-Asti-Torino “originale” è nata su iniziativa di un comitato cittadino come “esperimento di corsa per veicoli automotori”. Solo cinque i partecipanti al via: Simone Federmann, con un omnibus Daimler, Cleto Brena, con una vettura Benz, Orazio Sclaverani, con un break a vapore delle Officine di Savigliano, Giovanni Battista Ceirano e un tal Wolfmuller, entrambi con un “bicicletto” a motore. Alla partenza della corsa c’era anche Gottlieb Daimler, a Torino per contattare alcuni personaggi in relazione ai suoi brevetti.
Il vincitore risultava Federmann, tornato a Torino dopo aver coperto i 93 km del percorso alla media di 15,500 km/h (sì avete letto bene, 15 all’ora) e 6 ore di viaggio. Al posto d’onore Ceirano, terzo ed ultimo il biciclo Wolfmuller.