Bmw ammette che i volumi di vendita della Serie 5 Gran Turismo hanno deluso. E per di più il modello “ruba” clienti alla più costosa Serie 7.
Bmw ammette che i volumi di vendita della Serie 5 Gran Turismo hanno deluso. E per di più il modello “ruba” clienti alla più costosa Serie 7.
Nelle intenzioni della casa dell’Elica la Bmw Serie 5 GT doveva essere un’alternativa alle wagon e ai crossover che impazzano sul mercato. A distanza di quasi due anni dal debutto – era il novembre 2009 – Bmw fa il punto della situazione e ammette che le vendite di questo modello, almeno nel mercato nord americano, non hanno dato i risultati attesi a Monaco di Baviera.
“La delusione è che avevamo pensato che molti automobilisti della nostra serie 5 station wagon avrebbero scelto una GT – ha detto Jim O’Donnell, amministratore delegato di Bmw in Nord America – Ma nei fatti ciò non è avvenuto. Al contrario abbiamo perso dei clienti favorendo la concorrenza soprattutto di rivali diretti come Mercedes-Benz”.
Come se non bastasse pare che la stessa Serie 5 GT abbia complicato la vita alla sorella maggiore Serie 7 erodendo quote di clienti. “La GT ha attirato clienti di Serie 7 e serie 5 ma non automobilisti possessori di vetture wagon come avevamo ipotizzato”.
In Florida ad esempio il 10% dei possessori di Serie 7 hanno rimpiazzato le proprie vetture con una Serie 5 GT che impiega la stessa piattaforma costruttiva ma ha un prezzo di partenza di 57.375 dollari (535i GT) contro i 71.525 dollari della Serie 7 740i. Quando è stata lanciata sul mercato americano i vertici della casa si aspettavano volumi compresi fra le 4mila e le 8mila unità. Nel 2010 però la Serie 5 Gt ha venduto solo 2.848 esemplari e addirittura 720 nei primi 4 mesi di quest’anno.
A cosa è dovuto questo flop? Fondamentalmente a un design che non ha convinto in pieno né conquistato il pubblico americano, poco attirato dalle vetture hatchback. Adesso a Bmw non resta che rimboccarsi le maniche e tirare fuori dal cilindro il prima possibile una vettura in grado di conquistare l’automobilista d’oltreoceano per non lasciare campo libero alla concorrenza agguerrita di Mercedes. Per fare questo però, ha ammesso lo stesso O’Donnell, ci vorrà del tempo.