In quattro anni di attività, Ecopneus ha raccolto 100 milioni di PFU, trasformati in nuove strade, materiali fonoassorbenti, energia e tanto altro.
In quattro anni di attività, Ecopneus ha raccolto 100 milioni di PFU, trasformati in nuove strade, materiali fonoassorbenti, energia e tanto altro.
Ecopneus, società senza scopo di lucro creata dai sei principali produttori di pneumatici operanti in Italia, ha diffuso i dati relativi all’importante raccolta e recupero dei pneumatici in disuso. Ecopneus ha infatti dichiarato di aver recuperato 1 milione di tonnellate di Pneumatici Fuori Uso (PFU), ben 100 milioni di pezzi singoli, giusto per farsi un’idea si tratta dell’equivalente del peso di 8 navi da crociera. Con questa impressionante cifra, Ecopneus festeggia i 4 anni di attività: nel corso di questo periodo i PFU sono stati trattati e sono stati trasformati in polverino per asfalti silenziosi, pavimentazioni sportive ecologiche e insonorizzazioni per l’edilizia, ma anche per produrre nuova energia e cemento.
Il lavoro di Ecopneus è andato oltre gli obiettivi di legge, scongiurando ogni rischio di abbandono di PFU sul territorio. Analizzando i numeri nel dettaglio, si scopre che dal 2011 ad oggi i numeri di variano di regione in regione: Lombardia (96.170 tonnellate), seguita da Campania (82.394 ton.), Lazio (79.357 ton.), Sicilia (77.836 ton). Nel resto d’Italia, a seguire si posizionano Veneto (76.562), Puglia (76.393), Emilia Romagna (74.424) Toscana (61.342), Sardegna (50.640) e ancora Calabria (45.893), Piemonte (44.223), Trentino (38.293), Marche (28.250), Abruzzo (24.103), Umbria (21.167), Liguria (19.677), chiudendo con Friuli (15.192), Basilicata (12.958), Molise (7.233), Valle d’Aosta (318).
L’uso dei PFU raccolti varia di molto, infatti dal 2011 ad oggi, ben 62,5% dei pneumatici recuperati è stato utilizzato per recupero di energia e il 37,5% è stato trasformato in nuovi materiali come granuli, polverini di gomma e acciaio. Questo del recupero dei materiali si è rilevato un settore molto importante per l’ecosostebilità, ma anche molto redditizio, come dimostra il coinvolgimento in questa operazione di oltre 103 imprese con 700 addetti impegnati a tempo pieno. Solo nel 2014, in tutto il territorio nazionale, sono stati risparmiati 105 milioni di euro sulle importazioni di materia prima vergine ed è stato evitata l’immissione di 344mila tonnellate di CO2 in atmosfera, senza dimenticare lo spreco evitato di ben di 1,8 milioni di m3 di acqua e 377mila tonnellate di risorse minerali e fossili.
“La nostra attività si è tradotta anche in una spinta alla legalità del sistema e in un innalzamento del livello di qualità della filiera industriale del riciclo dei pneumatici fuori uso – ha dichiarato Giovanni Corbetta, Direttore generale di Ecopneus -. Abbiamo cercato di interpretare il dettato normativo con uno spirito di grande attenzione all’etica e alla responsabilità: questi valori sono parte integrante dei risultati che portiamo al Paese, per i quali oggi vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno contribuito e che ci hanno aiutato”.