Un quattro cilindri diesel che inaugura la linea Energy: consuma 4,4 l/100 km ed emette 115 g/km. Sostituisce il 1.9 dCi 130.
Un quattro cilindri diesel che inaugura la linea Energy: consuma 4,4 l/100 km ed emette 115 g/km. Sostituisce il 1.9 dCi 130.
Cinquant’anni fa la Renault presentava il modello “4”. Un’auto che ha motorizzato la Francia negli anni Sessanta. Diventata icona alla stregua della Fiat 500 o della Citroen 2CV con i suoi 8 milioni di esemplari sparsi in tutto il mondo.
Renault Energy: i quattro cilindri del futuro
Oggi, invece, la Regie propone un nuovo motore che inaugura la serie Energy. Si tratta del diesel quattro cilindri 1.6 dCi 130 che gradatamente sostituirà il 1.9 dCi 130 secondo la dilagante strategia del downsizing. Il nuovo Energy 1.6 dCi 130 equipaggerà in un primo momento le Scenic e Grand Scenic. Verrà poi esteso all’intera gamma Megane e ad alcuni modelli del segmento C della Nissan. In Italia sarà disponibile a partire dal prossimo mese di luglio, ma i listini non sono ancora disponibili.
Sono molte le caratteristiche innovative del propulsore progettato nel dipartimento Renault di Rueil Malmaison. Un progetto che ha coinvolto 160 ingegneri e per il quale la Casa francese ha investito 230 milioni di euro. I tecnici sono partiti dal foglio bianco per realizzare un’impresa che li ha impegnati per 5 anni. I test al banco sono stati effettuati a Lardy, quelli su strada (con oltre 700mila km percorsi) a Aubevoye e la produzione è già iniziata a Cleon, nello stabilimento “modello” che si trova in Normandia.
Con queste premesse si può comprendere quanto il nuovo 1.6 dCi 130 sia importante per la Renault e quanto i tecnici ne vadano fieri, perché risponde pienamente alle linee strategiche della Casa che vuole ottenere la leadership europea nella riduzione di consumi ed emissioni. La strada fin qui percorsa sembrerebbe quella giusta: a fronte di una media europea che presenta emissioni di CO2 pari a 140 g/km, Renault è a quota 125 g/km. I suoi obiettivi ambiscono ai 120 g/km per il 2013 per poi scendere sotto i 100 g nel 2016. Livelli raggiungibili grazie a un’ampia gamma di vetture elettriche ma anche in seguito all’ulteriore sviluppo della neonata formula Energy partita con il 1.6 dCi 130 e della quale faranno parte altri motori a benzina che utilizzeranno la sigla TCe. Ma questi non arriveranno prima del prossimo anno.
Nel dettaglio, il nuovo 1.6 dCi 130 si caratterizza per la sua architettura “quadra” (alesaggio e corsa di valori pressoché uguali) derivata dell’esperienza Renault in Formula 1, dove questa soluzione porta al miglior rendimento del propulsore. La camera di combustione è stata ulteriormente migliorata con l’adozione di 4 valvole per cilindro anziché le 2 presenti sul vecchio 1.9. La potenza massima è di 130 CV (96 kW) a 4000 giri/minuto, il valore di coppia è di 320 Nm a 1.750 giri/minuto (disponibile per l’80% già a 1.500 giri/muto), consuma il 20% in meno rispetto al 1.9 dCi 130 con 4,4 l/100 km e 300 km di autonomia in più. Le emissioni di CO2 sono nell’ordine dei 115 g/km.
Per concludere, il nuovo motore della linea Energy è anche silenzioso – rispetto al 1.9 i decibel sono stati addirittura dimezzati – e richiede meno manutenzione. La riduzione dei costi per gli interventi in officina è valutata intorno al 20-30%, ottenuta anche grazie al ritorno alla distribuzione a catena. Niente male per il 1.6 diesel più potente che c’è sul mercato e con le più basse emissioni di CO2 nel segmento delle MPV (Multi Purpose Vehicle). Queste sono migliorate del 20% rispetto al motore 1.9 dCi: il 5,5% grazie alla diminuzione di cilindrata, il 3% rispettivamente per i rapporti della trasmissione, lo stop&start, il recupero di energia in frenata e l’EGR a bassa pressione. Il thermomanagement influisce per l’1%, così come la pompa dell’olio a cilindrata variabile.
La ciliegina sulla torta sarebbe l’abbinamento di questo motore con il cambio automatico a doppia frizione EDC. Al momento non è possibile, perché l’EDC supporta una coppia massima di 290 Nm. I tecnici sono al lavoro, ma questa soluzione non sarà disponibile prima del prossimo anno. Al momento del lancio viene quindi proposto con il valido 6 marce manuale.
Come va su strada
In occasione del suo lancio, abbiamo provato il nuovo motore 1.6 dCi 130 montato sulla Renault Scenic Collezione 2011. Un primo contatto dal quale sono scaturite sensazioni positive. All’esterno e all’interno dell’auto il livello di rumorosità percepito è molto basso. Si viaggia quindi in silenzio e in maniera confortevole, perché anche le vibrazioni tipiche dei motori diesel sono decisamente attutite e contenute.
Si parte, la Scenic è brillante. Trasmette subito l’agilità di una vettura utilitaria. Il motore ha una buona risposta e la sua notevole coppia si fa sentire. Solo nelle ripartenze in terza marcia sembra “soffocare”, ma a questo punto si chiede davvero troppo. Ha anche un discreto tiro, anche se non è necessario spingere oltre i 3500 giri/minuto perché oltre questo regime non abbiamo percepito incrementi prestazionali, anche se i 130 CV di potenza massima si raggiungono a 4000 giri. Il range di utilizzo ottimale è compreso tra i 1500 e i 3000 giri/minuto: c’è coppia che spinge, cavalli che tirano e i consumi si mantengono bassi.
Tra i nuovi sistemi adottati insieme al motore Energy 1.6 dCi 130 lo stop&start è quello più percepito dal guidatore. Ideale durante l’uso cittadino della vettura, ha tempi giusti di attivazione. L’auto si spegne a ruote ferme, in folle e con il pedale della frizione alzato. Si riavvia non appena si preme la frizione: neanche il tempo di ingranare la marcia ed è già in moto. Un tasto sulla sinistra del piantone dello sterzo permette l’inserimento o il disinserimento dello start&stop, mentre viene automaticamente disattivato se la batteria dell’auto scende sotto l’80% della carica.