50 milioni di common rail
Il sistema di iniezione che ha cambiato il Diesel taglia il traguardo dei 50 milioni. Debuttò nel ’97 sulla Alfa Romeo 156 JTD 1.9
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La tedesca Bosch ha raggiunto in questi giorni il traguardo dei 50 milioni di sistemi common-rail prodotti per i motori diesel. Nato con la collaborazione di Fiat, fu utilizzato per la prima volta nel 1997 dall’Alfa Romeo 156 equipaggiata con il 1.9 litri 4 cilindri JTD da 106 CV e successivamente dalla Mercedes 220 CDI.
Da allora la crescita delle autovetture diesel common-rail è stata inarrestabile, tanto da conquistare oltre il 50% del mercato in Europa grazie ai consumi ridotti rispetto ai motori a benzina e al costo vantaggioso alla pompa del diesel, specie qualche tempo fa. Il common-rail è stato l’artefice dell’aumento delle potenze dei motori diesel, dei valori di coppia e di un netto miglioramento nella fluidità di erogazione rispetto ai ruvidi diesel di un tempo.
Allo stesso tempo si è lavorato molto nell’ottica del contenimento delle emissioni di anidride carbonica nell’ambiente, ad oggi inferiori del 25% circa rispetto a benzina. Dal prossimo settembre, quando entrerà in vigore la nuova normativa Euro 5, i valori dei NOx per i diesel saranno inferiori di circa il 95% rispetto agli inizi degli anni ’90; stesso discorso per il particolato, ridotto del 97% sempre nello stesso periodo.
Almeno fino al 2020, secondo le proiezioni Bosch, i motori a combustione interna con sistemi evoluti di iniezione diretta continueranno a dominare nel mercato dell’automobile.
Le innovazioni tecniche consentiranno all’industria automobilistica di rispettare le ulteriori riduzioni dei limiti di emissioni; a tal proposito Ulrich Dohle, presidente della divisione Sistemi Diesel di Bosch, ha dichiarato: “Perfezionando ulteriormente la tecnologia del common-rail, Bosch darà un sostanziale contributo all’ambiente e al portafogli degli automobilisti, riducendo consumi ed emissioni inquinanti”.
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