La Jeep Wrangler è stata sottoposta ad un profondo rinnovamento per essere più godibile anche nella guida su strada ma rimane inarrestabile in off-road.
Lo scopo era quello di intervenire sulla Wrangler per renderla più vivibile anche su asfalto, e adesso, dopo le modifiche di rito, ecco che la Jeep propone il suo grande classico con tutti gli accorgimenti del caso. L’abbiamo provata nella variante a 3 porte in allestimento Rubicon spinta dal 2.2 Multijet che offre un’erogazione robusta ai bassi regimi per arrivare ovunque.
Esterno: un classico senza tempo
Difficile per i designer mettere le mani sulla Wrangler, perché non si può andare a modificare radicalmente un mito a quattro ruote, così ritroviamo elementi imprescindibili come l’immortale griglia con le sette feritoie che spicca al centro del frontale alternata a novità, vedi i fari Full Led, che la rendono attuale. I nuovi gruppi ottici sono visibili anche nella vista posteriore, ma a rendere il tutto ancora più affascinante pensano i cerchi in lega di nuovo disegno. Inoltre, il parabrezza è più inclinato e la ruota di scorta più bassa allo scopo di migliorare la visibilità posteriore, completano il quadro i pneumatici specialistici sui quali la Rubicon si appoggia spavalda.
Interno: tocchi di modernità
La tradizione si ritrova anche nell’abitacolo che diventa più moderno attraverso il display al centro della strumentazione e tramite il sistema d’infotainment che può avere uno schermo di 8,4 pollici con menù pensati espressamente per l’off-road. Migliorata anche nell’ergonomia, la Wrangler 3 porte offre ospitalità a 4 persone, visto che è più corta di 55 cm rispetto alla Unlimited, mentre la capacità di carico ha un volume utile di soli 192 litri utilizzando tutte le sedute.
Al volante: migliora su asfalto ma il suo terreno ideale rimane l’off-road
Al volante si percepisce un netto miglioramento su asfalto grazie alla presenza del differenziale centrale a controllo elettronico che consente di avere un raggio di sterzata più ampio, il cambio automatico ZF ad 8 rapporti ha una buona sintonia con il motore 2.2 turbodiesel da 200 CV, e la massa ridotta di 90 kg la rende nettamente più agile. Chiaramente, il suo potenziale si esprime al meglio in off-road, dove i differenziali a bloccaggio elettronico per distribuire uniformemente la potenza sulle ruote a bassa velocità su terreni rocciosi fanno la differenza; inoltre, le ridotte, ed il sistema capace di scollegare la barra stabilizzatrice anteriore aiutano a superare ostacoli impossibili per i SUV. Se poi foste degli indomiti avventurieri, allora dovreste sapere che, grazie all’altezza da terra di oltre 25 cm, la Rubicon può superare guadi profondi 76 cm. Non esistono limiti a quello che può fare, piuttosto l’unico limite è quello rappresentato dalle capacità di chi è al volante, perché la Wrangler Rubicon può contare su un telaio da fuoristrada puro, quindi a longheroni, sugli assali anteriore e posteriore Dana 44 heavy-duty next generation, su un rapporto al ponte di 3,73 per la variante a gasolio, e su angoli di attacco, di dosso e d’uscita, rispettivamente, di 36,4°, 25,8° e 30,8°. Insomma, si può andare ovunque passando alla trazione integrale, anche in marcia, fino a 72 km/h. In questo quadro lusinghiero bisogna sottolineare un rombo penetrante del motore a gasolio, che influisce sul comfort generale, e dei consumi che risentono molto dello stile di guida, per cui bisogna dosare l’acceleratore per superare i 10 km/l di media.
Prezzo: 55.500 Euro
Per avere la Jeep della nostra prova, un mito che non tramonterà mai, occorrono 55.500 Euro, ma la cifra in questione aumenta fino a 59.000 euro se si propende per la più spaziosa Unlimited.