Sviluppo hi-tech, sistemi di alimentazione, carburanti puliti, veicoli elettrici e fuel cell: il punto di vista di Bosch Automotive Solutions.
Sui tavoli degli investimenti rivolti allo sviluppo dei programmi di elettrificazione, i big player del comparto automotive stanziano decine di miliardi di euro: lo scenario dell’autotrazione, sempre più prossimo (tanto che, come confermano le novità che vedremo all’imminente Salone di Francoforte, è via via più “centrale” nel nuovo panorama della mobilità privata) si annuncia rivoluzionario.
La domanda che ci si pone è: quale incidenza avranno, in un’ottica a lungo termine, le “tradizionali” alimentazioni a combustione in rapporto al totale di veicoli che circoleranno, comprese le auto elettriche e le ibride plug-in? E in quale maniera le tecnologie fuel cell a idrogeno (da molti esperti e “semplici utenti” individuate come potenzialmente vincenti per autonomia e rapidità di rifornimento) riusciranno ad imporsi sul panorama della circolazione nei prossimi anni?
Questioni da tempo scritte a caratteri cubitali sui “cahier” delle priorità dei dirigenti delle Case costruttrici, delle utility di energia e dei Gruppi industriali specializzati in ricerca e sviluppo di componenti automotive. A quest’ultimo gruppo appartiene Bosch, la cui Divisione Mobility Solutions – settore che detiene il 61% del fatturato dell’intero Gruppo (47,6 miliardi di euro a tutto il 2018) – orienta la propria attività sui sistemi di controllo autoveicoli, dispositivi di guida autonoma e componenti di bordo.
Combustione protagonista ancora per molto tempo
In una intervista concessa ad Automotive News Europe e pubblicata in questi giorni dall’edizione online del magazine, il “numero uno” delle attività Automotive di Bosch, Stefan Hartung, prevede un futuro (come detto: a lungo termine) decisamente sfaccettato riguardo al panorama automobilistico globale: da un lato, i riflettori dell’industria automobilistica continueranno ad essere rivolti verso veicoli “self driving” ed elettrificati; tuttavia, il “passaggio di consegne” rispetto alle convenzionali alimentazioni a benzina e gasolio non sarà né rapido e neanche netto: addirittura, il manager Bosch stima che almeno per i prossimi 30 anni i motori a benzina e gasolio (“puliti”, ovviamente; anzi, sempre più perfezionati dal punto di vista del controllo sulle emissioni) continueranno ad essere disponibili. Un lasso di tempo particolarmente ampio, che può essere “archiviato” come indicazione che sarebbe interessante aggiornare di tanto in tanto, per verificare se tale previsione si rivelerà azzeccata.
Uno sguardo al 2030
C’è, tuttavia, una proiezione su un arco di tempo molto più breve: nelle proprie dichiarazioni ad Automotive News Europe, Hartung individua una prima timeline al prossimo decennio tondo tondo: “Se rivolgiamo il nostro sguardo al 2030 – indica il top manager della Divisione Mobility Solutions di Bosch – possiamo stimare che, per quell’epoca, circa tre quarti di tutti i veicoli in circolazione saranno alimentati con motori a combustione”. Tre quarti, ovvero (cifra più, cifra meno) il 75% del parco veicoli. Un dato eclatante, che sembrerebbe spazzare via qualsiasi previsione di egemonia da parte dell’auto elettrica. I sistemi a batteria non saranno, dunque, la maggioranza? Non è proprio così, secondo il manager Bosch; o meglio: l’apporto delle tecnologie “green” sarà complementare: “Molti motori benzina e diesel saranno assistiti dai sistemi di elettrificazione”. Via libera ai moduli ibridi, dunque.
Sistemi di alimentazione sempre più puliti
Una questione imprescindibile dalla presenza sul mercato di veicoli dotati dei tradizionali motori a combustione è, come accennato, strettamente correlata alla gestione delle emissioni: la sfida del futuro continuerà a giocarsi sulle emissioni nocive, “conditio sine qua non” per uno scenario veicolare autenticamente “democratico”, cioè comportante una proposta di sistemi di alimentazione “globali”, ovvero elettrico, ibrido, ibrido plug-in, elettrico fuel cell (uno dei “challenge” verso cui alcuni Costruttori continuano a credere), così come benzina e gasolio (e, magari – specialmente per l’Italia da sempre leader nel capo dei carburanti alternativi – GPL e metano). “Se restiamo focalizzati sul 2030, e sulla prevalenza di motori a combustione per quanto molti di essi si gioveranno del supporto dei sistemi elettrificati, è importante sottolineare che ci saranno propulsori benzina e diesel sempre più ‘puliti’, sebbene ciò implichi da parte nostra un impegno via via più intenso sul controllo delle emissioni”.
Soprattutto ascoltare il cliente finale
I dispositivi che permettono di gestire le emissioni nocive nell’ambiente sono da tempo noti: per i motori a benzina, e focalizzandosi esclusivamente sui gas di scarico, i moderni filtri antiparticolato; per i motori a gasolio, i sistemi di riduzione catalitica selettiva che consentono l’abbattimento degli ossidi di azoto, i principali responsabili dell’inquinamento provocato dal gasolio (il diossido di carbonio è, invece, inferiore rispetto ai motori a benzina). Su questi, unitamente ai dispositivi elettronici di controllo, si focalizza l’attenzione di Case costruttrici ed aziende della filiera: “Più sarà necessario impegnarci per ottemperare agli obiettivi di sistemi di propulsione sempre più puliti, e più sarà necessario porre la nostra attenzione sui sistemi di controllo delle emissioni”, osserva Hartung. Per il quale l’ultima parola spetta al cliente finale, ovvero colui che, materialmente, sceglie un veicolo, lo acquista e lo utilizza: “Da un lato, l’evoluzione dell’industria si basa sulle esigenze di mercato e, dunque, porta allo sviluppo delle tecnologie in funzione delle nuove esigenze. Dall’altro, è da tenere presente la necessità di continua innovazione, un aspetto che noi in Bosch amiamo da sempre, e che desideriamo portare sul mercato”. “Visto che non produciamo veicoli, ci occupiamo di fornire innovazione alle Case costruttrici. Sempre tenendo in mente il consumatore finale”.
Idrogeno e fuel cell: la nuova sfida
Un occhio, infine, al ruolo che l’alimentazione a idrogeno ed i sistemi fuel cell occuperanno nei prossimi anni. Secondo il dirigente Bosch, una consistente quota di mercato sarà, sempre rivolgendosi al 2030, appannaggio proprio di questi ultimi: “Fra una decina di anni, i veicoli che si alimenteranno con energia prodotta da sistemi fuel cell potranno essere fino al 20% sul totale dei veicoli elettrici”. La tecnologia fuel cell, osserva il manager della Divisione Mobility Solutions di Bosch, sarà conveniente in special modo per determinate categorie di veicoli: “Pensiamo ai mezzi da trasporto di medio-grandi dimensioni, e che devono affrontare viaggi su lunghe distanze”. Bosch ha in essere una partnership con Powercell, rivolta alla produzione di sistemi a celle di combustibile in serie. L’obiettivo, indica Hartung, è finalizzato alla messa a punto di “Un modulo di alimentazione ibrido, che consiste cioè nell’integrazione della tecnologia fuel cell in una soluzione a batterie e componenti powertrain elettrici. Con questo o sistema, sarà possibile ottenere la potenza supplementare necessaria per superare le salite in condizioni di pieno carico del veicolo, tuttavia è piuttosto complesso: ci stiamo lavorando”.