Un servizio di mappatura cartografica proprietario, a realtà aumentata e in 40 lingue, dotato di funzionalità di monitoraggio del traffico.
La “disputa commerciale” in atto fra USA e Cina potrebbe essere all’origine dello sviluppo, da parte di Huawei, di un servizio di mappatura territoriale proprietario, che chiaramente si dichiara competitor nei confronti di Google Maps e porterebbe la multinazionale di IT cinese ad una minore dipendenza dalle funzionalità hi-tech “made in USA”. Per lo sviluppo di “Map Kit” (questo il nome della nuova suite), riferiscono fonti interne ai media cinesi che hanno diffuso la news, Huawei si è avvalsa della collaborazione con la IT company russa Yandex nonché con il tour operator statunitense Booking Holdings.
Servizi a beneficio degli automobilisti
Secondo una news diramata nelle scorse ore dalle agenzie cinesi, Huawei è infatti in procinto di lanciare “Map Kit”, nuovo servizio online che – dopo l’attuale prima fase “beta” accessibile esclusivamente agli sviluppatori – debutterà il prossimo ottobre e, tanto per distinguersi dalla concorrenza, sfrutterà la realtà aumentata e offrirà agli utenti una serie di funzioni particolarmente utili nell’utilizzo del device in interfaccia con l’infotainment a bordo degli autoveicoli: oltre alle informazioni sul traffico in tempo reale, “Map Kit” individuerebbe ad esempio le vetture che cambiano all’improvviso la propria corsia di marcia (è chiaro che queste funzioni siano state create specificamente per venire incontro alle necessità del caotico e spesso disordinato traffico che quotidianamente si verifica nelle principali città della Cina, in cui la enorme densità di autoveicoli comporta il bisogno di avere degli “occhi” in più in aiuto ai conducenti).
Obiettivo: il lancio a livello mondiale
Da segnalare altresì la disponibilità di “Map Kit” by Huawei in 40 lingue: segnale che riflette una decisa volontà di diffusione del nuovo servizio a livello mondiale (non soltanto, dunque, per il “mercato interno”) e, contestualmente, il progetto di colmare a tempi più brevi possibili il (relativo) “ritardo” con gli altri colossi IT in materia di cartografia: lo testimonia il fatto che, attualmente, Huawei è proprietaria di stazioni-base per telecomunicazioni in 160 fra Paesi e regioni nel mondo, ovviamente disponibili all’implementazione del nuovo servizio di mappatura territoriale: le possibilità di rendere il nuovo servizio concorrente di Google Maps sono, dunque, concrete.