Secondo alcuni rumors, Fiat-Chrysler Automobiles guarda al Paese centroasiatico per realizzare, insieme al partner turco Tofas, nuove linee di produzione.
Potrebbe avvenire lungo la “Nuova Via della Seta” – il progetto di corridoio commerciale di collegamento per il continente euroasiatico avviato dal Governo di Pechino nel 2013 – un ulteriore sbocco industriale FCA verso i mercati dell’oriente. Nella fattispecie, i riflettori vengono puntati sull’Uzbekistan, Nazione in cui attualmente è in atto un marcato “new deal” in fatto di diversificazione dell’economia, dinamismo commerciale e di modernizzazione e progresso fortemente voluti dal nuovo attuale Governo presieduto da Shavkat Mirziyoyev, subentrato nell’autunno del 2016 alla guida della ex Repubblica sovietica in sostituzione dello scomparso ex-leader Islam Karimov.
Lo rivela, in queste ore, una nota diramata dall’emittente “Uzbekistan 24” all’indomani di una dichiarazione rilasciata ai microfoni del canale TV uzbeko da Youssef Hadjas, responsabile di Fiat-Chrysler Automobiles per le attività di sviluppo commerciale FCA verso nuovi mercati.
Obiettivo: produrre nuovi modelli
Il progetto, del quale al momento si conoscono solamente alcuni intenti principali, è rivolto – secondo quanto indicato dal dirigente FCA – ad un potenziamento delle strategie di espansione del Gruppo automotive italo-americano verso nuovi mercati-chiave. In questo senso, risulterebbe centrale l’avvio di una produzione locale di nuovi modelli in partnership con il marchio turco Tofas, del quale Fiat-Chrysler detiene il 37,8% delle quote capitale. FCA e Tofas possiedono insieme l’impianto di Bursa, dove avviene l’assemblaggio di Fiat Tipo e dei multispazio Fiorino e Doblò. Secondo una prima ipotesi, il progetto di ampliamento della presenza FCA in Uzbekistan potrebbe concretizzarsi, in prima battuta, con la produzione dei medesimi modelli in un nuovo complesso industriale uzbeko, magari da affiancare allo sviluppo di nuovi veicoli in linea con le esigenze dei mercati locali (un crossover oppure un pick-up, o entrambi?), il cui debutto potrebbe avvenire dal 2021: staremo a vedere, finora tutto è ipotetico. Del resto, è notizia recente il piano di investimenti (225 milioni di dollari) deciso nelle scorse settimane da Tofas per il restyling di Fiat Aegea (Fiat Tipo), che resterà in produzione a Bursa almeno fino al 2024.
Presenza FCA nel mondo
Il nuovo complesso industriale uzbeko, una volta a regime, affiancherebbe – ampliandola – la presenza Fiat-Chrysler su scala globale: attualmente, fra i principali insediamenti industriali (sono 102 gli impianti presenti nel mondo), l’”asse Torino-Detroit” possiede, oltre a quelli in Italia (Mirafiori dove attualmente si assembla Maserati Levante e da cui presto “uscirà” la attesa Fiat 500 elettrica; Grugliasco che produce Maserati Quattroporte e Maserati Ghibli; Cassino per la lineup Alfa Romeo: Giulia, Giulietta, Stelvio; Pomigliano d’Arco dove avviene l’assemblaggio di Fiat Panda; Melfi che produce Fiat 500X e Jeep Renegade), stabilimenti industriali in Polonia (Tychy, dove si producono Abarth 595, Fiat 500 – comprese le “derivate” Cabriolet – e Lancia Ypsilon); Serbia (Kragujevac, da dove “esce” Fiat 500L); Brasile (Goiana-Pernambuco); Michigan (Sterling Heights, per la produzione di Ram 1500) e Messico (Saltillo).