Dall’incontro di ieri al Ministero del Lavoro tra Fca e sindacati via libera all’investimento da 1 mld per riqualificare l’impianto.
Il comparto della filiera automotive – al quale fanno capo 5.700 realtà di impresa, industriali e di servizi; 250.000 gli addetti – incide, in Italia, per il 5,6% del PIL: un settore che, relativamente ai consuntivi di vendita luglio e agosto 2019, ha fatto segnare, rispettivamente, un mese nel complesso stabile (-0,01% dell’immatricolato a luglio) e un nuovo calo delle immatricolazioni (-3,1% il mese appena terminato). In questo scenario, appaiono determinanti i programmi strategici messi in atto, o in fase di stesura, da parte di FCA, che pur avendo nel complesso recuperato l’1,1% di quota di mercato in Italia, ha chiuso agosto con una flessione del 16,1% dallo stesso mese dello scorso anno.
E mentre i vertici Fiat-Chrysler Automobiles annunciano l’imminente “stop” alla produzione ed alla commercializzazione di Fiat 500 – e della poco fortunata variante elettrica Fiat 500e – negli USA, in queste ore una notizia “di casa nostra” concretizza uno dei più attesi piani operativi per il posizionamento della nuova gamma dell’”asse Torino-Detroit”: il via libera ad un piano di investimenti, del valore complessivo di un miliardo di euro, finalizzato alla preparazione dello stabilimento di Pomigliano d’Arco in previsione del prossimo avvio in produzione di due delle novità più attese, ovvero il compact-SUV Alfa Romeo Tonale e la declinazione ibrida plug-in di Fiat Panda.
E Alfa torna a Pomigliano
La “news” arriva a poche ore da un incontro, che ha avuto luogo nella serata di ieri ai tavoli del Ministero del Lavoro, fra i vertici Fiat-Chrysler Automobiles e le rappresentanze sindacali di Fim, Fismic, Uglm, Uilm ed Associazione Quadri. Fra le questioni all’ordine del giorno, la cassa integrazione straordinaria per gli oltre 4.500 dipendenti degli impianti “FCA Italy SpA” di Pomigliano e di Nola: il provvedimento, che sarebbe scaduto il prossimo 10 settembre, è stato prorogato di dodici mesi, per consentire la riqualificazione degli impianti da adeguare alla produzione dello “Sport Utility” compatto di Alfa Romeo (che torna, così, a Pomigliano d’Arco – l’ex Alfasud edificato a partire dal 1968 – dopo un decennio: gli ultimi modelli del “Biscione” che in ordine di tempo vi vennero assemblati furono 147 e 159) nella versione definitiva rispetto al prototipo presentato lo scorso marzo, in occasione del Salone di Ginevra; e di Fiat Panda ad alimentazione ibrida ricaricabile che andrà ad affiancare la nuova generazione della “segmento A” da lungo tempo bestseller in Italia.
Fa parte del progetto da 5 mld
Per gli impianti “Fca Italy SpA” si tratta, occorre precisare, di una parte del piano operativo da 5 miliardi di euro relativo al triennio 2019-2021 che era stato annunciato ai sindacati, lo scorso dicembre, dal responsabile Fiat-Chrysler per l’area EMEA, Pietro Gorlier (fra i progetti resi noti in questi mesi, c’è il programma di produzione di Jeep Jeep Compass e la declinazione ibrida di Fiat 500X a Melfi; e Fiat 500 EV a Mirafiori). Tutto secondo quanto anticipato nei mesi scorsi, dunque.
Al programma di riqualificazione per Pomigliano è già stato dato peraltro “disco verde”, alcune settimane fa, con l’avvio all’installazione dei sistemi robotizzati hi-tech per i reparti verniciatura; nei prossimi mesi, l’iter proseguirà con il completamento delle nuove linee di montaggio, nuovi magazzini ed un riassetto logistico. In tempo per esordire, nel 2020, con la nuova generazione di Fiat Panda e, nel 2021, con Alfa Romeo Tonale.