Il nuovo campione Superstars 2011 parla della sua stagione con la Maserati Quattroporte EVO dello Swiss Team.
Il nuovo campione Superstars 2011 parla della sua stagione con la Maserati Quattroporte EVO dello Swiss Team.
Andrea Bertolini da Sassuolo è un pilota che non finisce mai di stupire, di entusiasmare e, soprattutto, di vincere. Ne sanno qualcosa i piloti che hanno corso con lui negli anni del FIA GT, dove ha ottenuto ben quattro titoli mondiali, e adesso hanno capito quanto può essere difficile gareggiare contro di lui anche i driver del campionato Superstars, che Andrea ha conquistato nell’ultimo appuntamento a Vallelunga, il 9 ottobre, vincendo entrambe le manche dopo aver ottenuto la pole position. Eppure il cammino che conduce alla vittoria sulla sua Maserati Quattroporte EVO non è stato semplice ed è passato, necessariamente, per lo sviluppo della vettura.
«Correre nel campionato Superstars è stata una sfida assoluta, in inverno abbiamo capito che c’era tanto lavoro da fare sulla vettura, e, grazie al contributo di persone fondamentali come Guido Buonfiglio (titolare del team), Maurizio Leschiutta (direttore tecnico), Roberto Capotosto (motorista) e Giuseppe Angiulli (progettista), l’abbiamo resa competitiva. Io chiedevo sempre qualcosa in più e nell’ultimo test ho capito che eravamo sulla strada giusta. La gara di Valencia poi, con la prima vittoria stagionale, mi ha fatto capire che avevo i mezzi per poter vincere il campionato».
Un campionato nel quale le vetture sono profondamente diverse da quelle del FIA GT, dove ha Andrea ha corso fino allo scorso anno, e dove la lotta è serrata dal primo all’ultimo giro.
«Fortunatamente nella mia vita professionale ho guidato e guido tutt’ora diverse tipologie di auto, e questo mi ha aiutato ad adattarmi rapidamente alla Quattroporte Evo. Inoltre, quando partecipo ad un campionato, sono solito studiare i regolamenti per indirizzare al meglio lo sviluppo della vettura e carpire tutte le informazioni possibili per andare più forte in gara. Nei test facevamo tante simulazioni per rendere sempre più competitiva, in base al circuito, la mia vettura che è completamente diversa dalla MC12 con cui correvo nel FIA GT in quanto il peso è nettamente superiore, il carico aerodinamico di gran lunga inferiore e gli pneumatici sono larghi la metà».
Nel corso del cammino verso il successo finale, Bertolini ha vissuto momenti felici ed altri meno esaltanti, ma è riuscito sempre a rimanere calmo e concentrato e alla fine ha conquistato il titolo 2011.
«Tra i momenti più belli non posso non ricordare le ultime due gare nell’appuntamento finale, a Vallelunga, due manche concrete in cui sono riuscito a vincere il titolo. Però ricordo con grande piacere anche la prima vittoria a Valencia che ci ha dato grandi motivazioni. Tra i momenti negativi del campionato una menzione particolare la merita l’appuntamento del Mugello che ha fruttato zero punti in classifica, rivelandosi per noi il peggior scenario possibile in una competizione motoristica».
La stagione esaltante di Andrea, ha visto il driver di Sassuolo duellare con i piloti più forti della categoria, ma quali tra questi hanno attirato di più la sua attenzione durante il 2011?
«Tra i miei avversari riconosco la buona concretezza di risultati di Ferrara, il talento di Pierguidi, uno dei migliori piloti con le vetture a ruote coperte, la maturità del giovane Cerqui, sia dentro che fuori la pista, e l’esperienza di Pigoli, un avversario sempre temibile».
Adesso che le ostilità in pista sono terminate, il nostro interlocutore avrà qualche giorno per rilassarsi e scaricare tutta la tensione accumulata nel corso del campionato, ma tra poco sarà pronto per una nuova sfida da vivere ai massimi livelli. Al momento non si conoscono i suoi programmi futuri, ma una cosa è certa, un pilota con il suo palmares, correrà in un campionato importante e correrà solo per vincere.