Viaggi amari per gli automobilisti. Gran parte della rete autostradale ha subito aumenti dei pedaggi. Record alla Torino–Milano: 19,46%
Viaggi amari per gli automobilisti. Gran parte della rete autostradale ha subito aumenti dei pedaggi. Record alla Torino–Milano: 19,46%
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Altro che crisi: ci sono delle tariffe che, anziché diminuire come le leggi del mercato vorrebbero, fanno dei continui balzi in avanti. Fra gli aumenti più ambiti, e che non fanno altro che tartassare gli automobilisti e chi, al volante, ci lavora, ci sono le autostrade, che nel “ponte” dello scorso 1 Maggio hanno ricevuto aumenti arrivati anche al 20 %.
Si tratta di incrementi “generalizzati”, che però, grazie (o a causa) degli “arrotondamenti” sempre per eccesso, si sono tradotti in rincari consistenti, che hanno interessato soprattutto le reti autostradali concesse a società esterne all’ANAS.
Nel dettaglio, gli aumenti sono stati del 4,57 % per il tunnel del Fréjus (gestito dalla SITAF), del 4,55 % per l’Autostrada Ligure-Toscana (tratti Sestri Levante-Livorno, Viareggio- ucca e Fornola-La Spezia), del 5,14 % per la SAT (Livorno-Rosignano Marittimo). Gli aumenti più consistenti sono del 9,30 % relativo alla Asti-Cuneo e, nei tratti gestiti dalla SATAP, il 12,63 % di aumento subito dalla Torino-Piacenza e il record del 19,46 % che ha interessato la Torino-Milano.
La tabella degli altri tratti vede l’aumento delle tariffe del 2,4 % attuato da Autostrade per l’Italia, 2,48 % della Milano-Serravalle, 2,61 % per le Autostrade Centro Padane, 1,59 % della Brescia-Padova, 1,57 % per l’Autobrennero, 0,51 % al Raccordo autostradale Valle D’Aosta, 0,73 % alla Torino-Savona, 1,83 % alla Autofiori, 2,9 % relativo alla rete della SAV (Società Autostrade Valdostane) e del 2,71 % per il Raccordo del Gran San Bernardo.
Poche autostrade si salvano: la stessa ANAS ha comunicato infatti che la rete delle Autovie Venete, dell’Autostrada dei Parchi A24 Roma-Teramo e del Consorzio Autostrade Siciliane non hanno avuto alcun aumento.