La nuova Mini Club affina la sua estetica, riceve una forte dose di tecnologia connessa, ma soprattutto porta al debutto la versione JCW da 306 CV.
Erede della rivoluzionaria vettura del 1959, capace di regalare un abitacolo più spazioso e versatile rispetto alla “tradizionale” Mini, la Mini Clubman rinnova quello spirito pioneristico festeggiando 60 anni di storia con un modello aggiornato rispetto alla versione nata nel 2005. La novità più succulenta si nasconde però sotto il cofano, infatti, la variante più potente battezzata “John Cooper Works” trasforma questa nuova versione nella Mini più potente e prestazionale della storia, grazie ad un poderoso motore in grado di sprigionare 306 CV e di regalare un’accelerazione da 0 a 100 km/h fulminea, pari a 4,9 secondi.
Design affinato
Oliver Heimer e il suo team di designer hanno affinato il look della vettura senza stravolgere le sue forme. Le modifiche hanno interessato i proiettori anteriori, dotati di una nuova ottica ad anello (con luce diurna e di direzione uniti in un unico elemento) e impreziositi da una inedita cornice nera o cromata. Come optional a richiesta si può ottenere la tecnologia Matrix che consente di gestire in maniera automatica il fascio luminoso degli abbaglianti. Nuova anche la mascherina dedicata al radiatore che impreziosisce il fascione paraurti, mentre la presa d’aria inferiore è ora più pronunciata.
Anche la vista posteriore ha ricevuto interessanti modifiche, a partire dai proiettori che si estendono orizzontalmente ed inglobano i LED che prendono la forma dell’Union Jack, con una parte che fungono da luce di posizione e luce “Stop”, mentre un’altra porzione dei fari include le luci di direzione e quella di retromarcia. La parte più “suggestiva” è il nuovo paraurti che ospita gli scarichi, con quelli dedicato alla versione JWC capaci di vantare un diametro da 95 mm.
L’effetto scenico viene completato dagli specchietti laterali, di maggiori dimensioni e più aerodinamici, a cui si aggiunge la nuova collezione di cerchi in lega. Sempre a proposito di personalizzazione, l’abitacolo può essere impreziosito da una vasta scelta di nuovi inserti e di accostamenti cromatici, sia per quanto riguarda gli interni in tessuto che i rivestimenti in pelle.
Le misure della vettura restano invece invariate, con una lunghezza pari a 4,26 metri e un’altezza di 1,44 metri, mentre la capacità del vano bagagli risulta pari a 360 litri con il divano posteriore in uso, mentre abbattendo quest’ultimo aumenta fino a quota 1.250 litri.
La top di gamma John Cooper Works si distingue invece esteticamente per alcune finiture di colore rosso, dedicate anche alle calotte degli specchietti e al tetto. Non manca il logo JCW che impreziosisce la griglia del radiatore e il portellone del bagagliaio. L’aspetto “racing” della versione viene inoltre esaltato dalle prese d’aria anteriori, dalle feritoie laterali, dai cerci in lega da 19 pollici, dallo scarico sportivo e dall’assetto abbassato ulteriormente di 10 mm rispetto alla versione che sostituisce. All’interno troviamo i sedili John Cooper Works con poggiatesta integrati, il volante JWC con comandi sulle razze, leva del cambio John Cooper e leva del cambio specifica.
Sempre connessa
Osservando l’abitacolo della Mini Clubman spicca l’ormai classico elemento circolare che domina la consolle ed ospita un display “touch” da 6,5 a 8,8 pollici, a seconda della versione. Innanzitutto, la vettura risulta sempre commessa grazie all’uso di una SIM dati 4G che permette di sfruttare i servizi offerti da MINI Connected, mentre un’apposita app offre il controllo di numerose funzioni della vettura in remoto.
Il sistema multimediale gode di un touchscreen reattivo che permette di accedere a numerose funzioni in maniera rapida, a partire dalla navigazione satellitare in 3D, passando per la connettività per smartphone compatibile con Apple CarPlay e fino ad arrivare alla gestione dell’impianto audio. A richiesta si può avere la ricarica wireless per smartphone.
L’iniezione di tecnologia dedicata alla Mini Clubman prevede la presenza dell’utile l’head-up display a colori, dotato di eccellente risoluzione, inoltre non mancano i più sofisticati sistemi ADAS, tra cui segnaliamo: l’Active Cruise Control, il Forward Collision Warning, il Pedestrian Collision Warning, il Traffic Sign Recognition
Le nostre prime sensazioni di guida
Al momento di scegliere la versione da condurre nella nostra prova a Milano e dintorni, abbiamo optato per la Mini Clubman Cooper S All4, che è spinta da un motore di 2.0 litri a benzina con 192 CV di potenza massima e una coppia di 280 Nm. In abitacolo si sta comodi e la posizione di guida si trova facilmente, i comandi sono, come da tradizione Mini, tutti al loro posto, per cui non abbiamo perso troppo tempo a cercarli, così abbiamo azionato la leva Start-Stop per avviare il motore. Abbiamo pregustato il sapore di una guida divertente, dopo tutto tra le mani avevamo una Cooper S, con un telaio e un assetto Mini, configurazione che ci dava ben ampie garanzie di divertimento. Siamo partiti dalla ormai ben nota Area C di Milano, quindi abbiamo impostato la modalità di guida Green, che a nostro dire smorza un po’ troppo la verve di questa Clubman; aspettiamo un po’ e ci spostiamo in modalità “intermedia”, vale a dire quella che privilegia il comfort, che ci fa dimenticare quanto sia stata pigra la Clubman Cooper S in Green. Giunti poi in una zona con delle strade da guidare abbiamo spostato la nostra attenzione verso l’attesa modalità di guida sportiva, che senza dubbio ci è parsa più brillante ma non del tutto, probabilmente ci saremmo aspettati una Clubman Cooper S più frizzante, ricordandoci delle tante altre guidate in passato e che ci hanno sempre lasciato bei ricordi.
Forse i 1.435 kg di peso la rendono un po’ pigra, ma per il resto la Clubman è un’automobile ben fatta, sia dentro che fuori, con interni curati e scelta dei materiali azzeccata e un design fuori che la rende unica nel suo segmento. Guidandola abbiamo apprezzato poi il suo comfort, condito da una buonissima insonorizzazione dell’abitacolo, aiutato da sospensioni che non accentuano il Go-Kart feeling caratteristico della piccola (ma in questo caso lunga) vettura dalle origini inglesi. Chiaramente del Go-Kart feeling fanno parte uno sterzo preciso, un telaio che reagisce bene in ogni occasione, un cambio automatico a controllo elettronico, con possibile utilizzo manuale sequenziale, a 8 rapporti, onesto nel suo funzionamento, seppur ci saremmo aspettati una frenata un po’ più reattiva. Per quanto riguarda i consumi, vi riportiamo il dato di 10 litri ogni 100 chilometri segnato dal computer di bordo, ma ci riserviamo di testarli con più attenzione durante una prova più lunga dei circa 100 chilometri che siamo riusciti a percorrere in questo nostro primo contatto.
Gamma propulsori e prezzi
Al momento del debutto commerciale, la gamma della nuova MINI Clubman risulta disponibile in otto versioni. L’offerta prevede le versioni a benzina: MINI One Clubman 1.5 TwinPower Turbo benzina 3 cilindri da 102 CV e 190 Nm, 1.5 TwinPower Turbo benzina 3 cilindri da 136 CV e 220 Nm, MINI Cooper S Clubman 2.0 TwinPower Turbo benzina 4 cilindri da 192 CV e 280 Nm (anche in versione ALL4 con trazione integrale) e al top di gamma la potentissima Mini Clubman John Cooper Works 2.0 TwinPower Turbo benzina da 306 CV e 450 Nm (solo trazione integrale).
Sul fronte dei diesel troviamo invece: MINI One D Clubman 1.5 TwinPower Turbo diesel 3 cilindri da 116 CV e 270 Nm, MINI Cooper D Clubman 1.5 TwinPower Turbo diesel 3 cilindri da 150 CV e 350 Nm e MINI Cooper SD Clubman 2.0 TwinPower Turbo diesel 4 cilindri da 190 CV e 400 Nm (anche in versione ALL4).
I prezzi di listino della nuova Mini Clubman partono da 23.900 euro per la versione One, con motore a benzina da 102 CV e raggiungono i 44.150 euro della sportiva MINI John Cooper Works Clubman da 306 CV.