Scopriamo come funzionano e quanto possono costare le multe per un accesso non autorizzato alle zone a traffico limitato.
Sempre più spesso, le amministrazioni locali decidono di limitare o vietare il traffico di veicoli a motore all’interno di alcune zone comunali, con l’obiettivo di abbattere le emissioni nocive e nello stesso tempo renderle maggiormente fruibili ad un utilizzo pedonale. Con il nome di “ZTL” (acronimo che sta per “zona a traffico limitato”) vengono identificate alcune zone situate all’interno di una determinata città (che spesso coincidono con i centri storici), caratterizzate da determinate limitazioni del traffico automobilistico che solitamente vengono applicate durante specifiche fasce orarie.
Limitazioni e orari
Le limitazioni all’accesso delle ZTL possono riguardare tutti i tipi di veicoli, oppure soltanto alcuni che non rispettano determinate caratteristiche di un apposito regolamento (ad esempio la classe di emissione, l’età di omologazione, etc.). Anche gli orari vengono stabiliti dalle amministrazioni comunali e regionali, di solito con lo scopo di preservare alcune zone della città considerate più “a rischio”, come ad esempio i centri storici o altre zone che si distinguono per un grande afflusso di pedoni.
Le ZTL sono quasi sempre delimitate da appositi varchi controllati da telecamere in grado di riconoscere in tempo reale i veicoli autorizzati all’ingresso. In altri casi, l’accesso a questi varchi viene impedito da sbarre o dissuasori elettronici che si sollevano o si abbassano dopo che l’utente ha esibito il proprio pass o permesso di tipo elettronico.
Nel caso in cui le telecamere poste all’ingresso delle ZTL registrino l’accesso di una vettura con targa non autorizzata, quest’ultima risulta passibile di una sanzione pecuniaria, come stabilito dall’articolo 198 del codice della strada.
Se sul tabellone luminoso posizionato all’ingresso della ZTL troviamo la scritta “varco attivo”, vorrà dire che l’accesso a quest’ultima risulta assolutamente vietato, al contrario se troviamo “varco non attivo”, l’accesso risulta consentito.
Quanto costa
Spesso è possibile acquistare uno o più accessi alle zone ZTL, se permesso dal regolamento: ad esempio nell’area C di Milano alcuni veicoli possono accedere gratuitamente o previo pagamento di un ticket, mentre altri hanno il divieto assoluto di accesso (i veicoli più inquinanti).
Come accennato in precedenza, le telecamere immortalano chi entra nelle zone ZTL e le immagini in questione vengono verificate dalla polizia municipale che ha il diritto di sanzionare con una multa dall’importo prestabilito chi non rispetta le regole d’accesso. Le sanzioni pecuniarie – stabilite dal codice della strada – possono risultare decisamente salate e vanno da un minimo di 84 euro ad un massimo di ben 355 euro. Se la multa viene pagata entro 5 giorni dal ricevimento della notifica, l’utente ha il diritto ad una riduzione del 30% dell’importo totale, inoltre non bisogna dimenticare che somma della multa vanno aggiunte le spese di notifica e accertamento che risultano pari a 14,20 euro.
Una volta notificata la multa, l’utente della strada avrà 60 giorni di tempo per fare ricorso o effettuare il pagamento, altrimenti il costo verrà raddoppiato, mentre ogni sei mesi dalla notifica scatteranno maggiorazioni del 10% di tutto l’importo, a cui bisognerà aggiungere anche gli interessi di mora.
Punti decurtati ed eventuale ricorso
Se si accede senza autorizzazione in una zona a traffico limitato si va incontro esclusivamente ad una sanzione amministrativa, quindi non è previsto un eventuale decurtazione dei punti patente.
Se si decide di impugnare la multa e presentare ricorso ci si può rivolgere al Prefetto o al Giudice di Pace. Tra i motivi validi per cui vale la pena fare ricorso troviamo ad esempio la possibilità che la multa sia stata notificata dopo i 90 giorni della violazione; oppure se la segnaletica non era ben visibile; se sul verbale non siano stati riportati il luogo e la data in cui è avvenuta l’infrazione, o ancora se è possibile dimostrare che il veicolo sanzionato si trovava in un luogo diverso da quello dove sarebbe avvenuta la presunta infrazione.
Quindi risulta particolarmente importante leggere con attenzione tutte le parti che compongono il verbale di notifica per capire se è possibile effettuare un ricorso. Quest’ultimo deve essere preso in considerazione solo se esistono basi piuttosto solide per impugnare un ricorso e rivolgersi al Prefetto o al Giudice di Pace. Se ci si rivolge al Prefetto e quest’ultimo ritiene fondata e corretta la multa, può obbligare il ricorrente al pagamento di una somma non inferiore al doppio del minimo per ogni singola violazione. Nel secondo caso bisogna pagare un cosiddetto contributo unificato accompagnato da una marca da bollo: l’importo per il contributo è pari a 43 euro, mentre la marca da bollo deve avere un importo pari a 27 euro.