Il settore in crisi, 15.000 addetti in cassa integrazione e le pubbliche amministrazioni che ritardano i pagamenti anche più di un anno.
Il settore in crisi, 15.000 addetti in cassa integrazione e le pubbliche amministrazioni che ritardano i pagamenti anche più di un anno.
Mai così poche commesse per chi costruisce e mantiene le strade negli ultimi vent’anni. Il dato è il risultato delle analisi di chiusura anno della Siteb, l’Associazione italiana bitume asfalto strade, che aggrega circa 300 tra aziende, pubblica amministrazione e liberi professionisti che si occupano di progettazione, costruzione, controllo e manutenzione: nel 2011 sono state utilizzate 27 milioni di tonnellate di asfalto, mentre la quantità che sarebbe stata necessaria a mantenere le strade italiane in condizioni ottimali è di 40 tonnellate.
Un minimo storico che ha avviato la crisi nel settore. Sono 150 su 650 gli impianti di produzione di asfalto fermi a causa della mancanza di richieste, 15.000 gli operai andati in cassa integrazione o licenziati su 50.000 addetti e 500.000 nell’indotto.
La Siteb, pubblicando questo studio, chiede un intervento diretto di Corrado Passera, neo-ministro dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti, affinché venga varato un nuovo piano dedicato all’ammodernamento del sistema stradale. Infatti il calo delle commesse riguarda per oltre un terzo la costruzione di nuove opere e la manutenzione delle strade, e a incidere negativamente ci sono anche i pagamenti delle pubbliche amministrazioni che tardano, in alcuni casi, anche più di un anno.