La vastissima esperienza Corvette Racing si concretizza nella variante IMSA: debutterà a gennaio, alla 24 Ore di Daytona. La vedremo anche a Le Mans.
Una inedita declinazione-racing è pronta ad arricchire la sostanziale rivoluzione operata nelle scorse settimane su Chevrolet Corvette, oggetto nel presente 2019 ad un mutamento di stile epocale: lo spostamento del gruppo propulsore dal “tradizionale” schema a motore anteriore longitudinale e trazione posteriore, che ha contrassegnato l’immagine della sportiva-simbolo General Motors per sessantasei anni, ad una collocazione centrale alle spalle dell’abitacolo, se da una parte contribuisce ad avvicinare ulteriormente le esigenze di molti enthusiast per i quali “supercar” equivale a “motore centrale”, dall’altra rende Chevrolet Corvette potenzialmente in grado di costruirsi un ruolo ancora più marcato in Europa.
Ed ecco, nelle stesse ore in cui i vertici Chevrolet presentano la configurazione C8 Convertible (o meglio “Roadster”, in cui al posto della tradizionale capotte in tela c’è un tettuccio rigido) per la ultrapotente Stingray, una ulteriore novità, come accennato rivolta alle competizioni. Si tratta di Chevrolet Corvette C8.R, destinata anch’essa ad un ruolo di capofila, nello specifico è il primo modello Chevrolet a motore centrale pronto al debutto agonistico nella categoria Gtlm, che avverrà il prossimo 26 gennaio, in occasione della 24 Ore di Daytona, appuntamento inaugurale con la stagione 2020 della serie IMSA. Gli appassionati europei potranno successivamente vederla alla 24 Ore di Le Mans, pronta a replicare (e, negli obiettivi, suggellare con una vittoria) il podio di classe GTEPro ottenuto nell’edizione 2018 della maratona della Sarthe, in cui Magnussen-Garcia-Rockenfeller giunsero secondi davanti a Gavin-Milner-Fassler.
La livrea richiama il passato
Per la “anti-Ferrari” (titolo ufficioso che gli enthusiast hanno rivolto alla nuova generazione di Corvette, e nel caso della variante pronto-corsa C8.R8 attesa al via nella categoria Gtlm ancora di più, visto che andrà a sfidare le 488 GTB), l’impostazione estetica riporta alla tradizione sportiva della stirpe Chevrolet Corvette: nello specifico, ci si riferisce alla colorazione in tinta argentata – una combinazione cromatica che riprende l’allestimento delle storiche Corvette Stingray Racer del 1959 ed Aerovette del 1973 – accentuata da una serie di accenti in giallo alle cornici della generose prese d’aria anteriori, al cofano anteriore, sul tetto e intorno alle feritoie posteriori e nella zona centrale dell’ampio alettone. Così, peraltro, si presenta l’esemplare numero quattro realizzato (ed al quale si riferiscono le immagini messe a disposizione), mentre la terza unità, indica una nota diffusa da Chevrolet, verrà allestita nel tradizionale giallo con dettagli in argento (uno schema cromatico invertito, dunque) a proseguire la ventennale dinastia delle Corvette plurivittoriose nella categoria Gtlm.
Vent’anni di successi in pista
Il team Corvette Racing ha, dal 1999, messo a segno un totale di 107 vittorie: rappresenta, quindi, la squadra più vincente nel panorama agonistico nord americano. La “bacheca” mette in evidenza 13 titoli Costruttori e 12 Campionati Piloti, con la ciliegina sulla torta rappresentata dalla “Triple Crown” ottenuta nel 2015, ovvero i successi alla 24 Ore di Daytona, alla 12 Ore di Sebring ed alla 24 Ore di Le Mans.
“Mistero” sul motore
Il “battesimo della pista” per Chevrolet Corvette C8.R è avvenuto, contestualmente al “taglio del nastro” della variante Roadster, nel complesso del Kennedy Space Center di Cape Canaveral, alla presenza dei vertici della Divisione sportiva Chevrolet: “La nuova C8.R rappresenta molto più di una ‘semplice’ versione elaborata di Corvette Stingray 2020: è l’apice di un lungo processo di sviluppo portato avanti in partnership fra le Divisioni Design, Propulsion ed Engineering e e lo stesso Corvette Racing Team – osserva Jim Campbell, vicepresidente del reparto Performance and Motorsports di Chevrolet US – La collaborazione fra i vari staff e l’emanazione sportiva ci ha permesso di innalzare di un ulteriore livello le performance della nuova coupé, tanto su strada quanto in configurazione-gara”.
Resta da scoprirne l’impostazione meccatronica: più avanti verranno diffusi i dettagli relativi alla motorizzazione ed alla elaborazione effettuata da Corvette Racing. Ricordiamo, a titolo di paragone, che la nuova Stingray viene equipaggiata con l’unità motrice 6.2 V8 aspirato da 497 CV di potenza massima (502 CV ottenibili con il “kit” Z51), abbinata ad un nuovo cambio automatico GM ad otto rapporti, con doppia frizione e levette al volante, in luogo della precedente trasmissione di tipo manuale; la potenza viene trasferita al retrotreno mediante il ricorso ad un differenziale a controllo elettronico. Per la dinamica del veicolo, si segnala l’adozione del dispositivo Magnetic Ride Control incaricato di controllare, e adeguare, la taratura delle sospensioni in funzione delle caratteristiche di guida.