Un ulteriore indizio sul debutto della prima Mazda “zero emission”: porterà in dote un ulteriore sviluppo della personale filosofia di stile Kodo Design.
Per il suo ingresso nell’era “zero emission”, Mazda sceglie di affidarsi al concetto formale che maggiormente ne ha caratterizzato l’impronta di stile per la sua produzione più recente: il ricorso alla filosofia “Kodo Design-Soul of Motion”, approccio di coerenza di stile al design automotive che il marchio di Hiroshima – noto per le proprie scelte spesso anticonformiste tanto nell’esecuzione delle linee della propria gamma quanto nell’impostazione tecnica – persegue dal 2011 quale espressività di dinamismo del veicolo, percepito come “oggetto vitale” e, per questo, in possesso di qualità intrinseche di energia e ritmo; dunque, più che “pragmaticamente giapponese”, un criterio di progettazione maggiormente “universale” che riflette sul corpo vettura dei modelli in produzione un modo di reinterpretare la discreta bellezza da secoli espressa dai manufatti del “Sol Levante”. La recentissima nuova generazione di Mazda3 ha rappresentato, dal canto suo, un’ulteriore fase evolutiva del concetto “Kodo Design”.
Un nuovo concetto di stile
Da qui, la notizia di queste ore resa nota dagli stessi vertici del marchio giapponese: la novità 100% elettrica che Mazda svelerà all’imminente Salone di Tokyo (in programma per il pubblico da venerdì 25 ottobre a lunedì 4 novembre), e che viene anticipata da un primo video teaser, farà bella mostra di se sotto forma di un nuovo processo di sviluppo dell’approccio “Kodo”, annunciato nell’ethos “Car is Art”, a sua volta radicato in una inedita filosofia concettuale: “Human Modern”. Il nuovo approccio, sottolinea il management Mazda, “Ha dato vita a delle linee totalmente inedite che riflettono questa più grande espressività dello stile Kodo”. “Il design generale della vettura è assolutamente semplice per esaltare la bellezza delle sue forme e l‘abitacolo da coupé acquisisce un look di leggerezza, grazie all’esclusivo concetto delle portiere e al frontale che sfoggia un’espressione amichevole”.
Cosa c’è “sotto”?
L’impostazione di stile anticipata “in linea di massima” ed essenzialmente su un piano concettuale suggerisce un nuovo interessante esempio di definizione delle linee esterne da parte del marchio di Hiroshima, da sempre attento a realizzare vetture in grado di distinguersi già ad una prima occhiata. Altrettanto stuzzicanti sono le “voci di corridoio” che nelle ultime settimane si sono susseguite in merito alla sua impostazione powertrain: alcune recenti indiscrezioni fanno riferimento ad una serie di esemplari-laboratorio, allestiti per compiti di sperimentazione sul corpo vettura di CX-30, che sarebbero stati equipaggiati con un motore elettrico da 140 CV alimentato da una batteria da 35,5 kWh. Dopo il “vernissage” al Salone di Tokyo 2019, la prima Mazda 100% elettrica potrebbe arrivare sul mercato già a partire dal 2020 (secondo rumors “captati” di recente dal Web, in due configurazioni: una versione totalmente “zero emission”, e una – funzionale ad alcuni mercati – fornita di range extender, magari proprio il piccolo motore rotativo del quale nei mesi scorsi si è parlato): staremo a vedere.