Partirà il 16 gennaio la “Congestion charge” nell’Area C di Milano, che prevede 5 euro di pedaggio per accedere in centro città.
Partirà il 16 gennaio la “Congestion charge” nell’Area C di Milano, che prevede 5 euro di pedaggio per accedere in centro città.
A Milano, spente le polemiche per l’Ecopass della giunta Moratti, ecco accendersi quelle per la “Congestion charge” del nuovo sindaco Pisapia, che entrerà in vigore il 16 gennaio prossimo in concomitanza con la fine dei lavori per adeguare i segnali e le telecamere che sorveglieranno i 43 accessi alla porzione di città compresa all’interno delle mura spagnole e denominata “Area C“.
Da oggi e fino a quella data, la circolazione è libera e gratuita per tutti i tipi di veicoli. Cosa cambierà da quel fatidico lunedì? Nuovi cartelli con sfondo bianco, profilo giallo e macchia verde al centro che prenderanno il posto di quelli bianchi e blu di Ecopass e nuova tariffa per accedere in centro, non più calcolata in un’ottica anti inquinamento ma uguale per tutti e con l’obiettivo di diminuire il traffico: 5 euro, vale a dire un pedaggio di ingresso che disincentiverà l’uso dei mezzo privato a vantaggio (spera la giunta) dell’utilizzo del mezzo pubblico.
Dovranno pagare anche i residenti, ma solo dopo il raggiungimento del 40° ingresso: in questo caso la tariffa speciale sarà di 2 euro a transito sempre negli orari previsti, che sono gli stessi del vecchio Ecopass: dalle 7.30 del mattino alle 7.30 di sera, dal lunedì al venerdì.
Tariffa ad hoc anche per i mezzi di servizio e di scarico e carico merci, che pagheranno 3 euro e avranno diritto a 5 ore di sosta gratuita. Non dovranno pagare nulla, invece, i mezzi elettrici (nelle foto a fianco alcuni modelli in vendita in Italia), i veicoli a 2 ruote, e – solo per il primo anno di congestion charge – anche auto a gpl, a metano, ibride e biofuel.
Ci sono poi alcune categorie di mezzi per i quali non sarà possibile accedere all’Area C nemmeno pagando il ticket: si tratta dei diesel Euro 3 (o inferiori) e dei benzina Euro 0, per i quali vige anche il blocco della regione.
Parallelamente, la giunta comunale ha promesso di intensificare il passaggio dei mezzi pubblici sotterranei e di superficie.
Intanto, i partiti di opposizione stanno raccogliendo firme per sospendere o addirittura per abolire questo provvedimento: in pochi giorni sono state raccolte 3mila adesioni, vale a dire il 10% delle 30mila da raccogliere entro il 20 maggio e necessarie per indire un referendum a livello comunale.