A 4 giorni dall’entrata in vigore della Congestion Charge, a Milano continuano le polemiche, soprattutto da parte dei residenti dell’area C.
A 4 giorni dall’entrata in vigore della Congestion Charge, a Milano continuano le polemiche, soprattutto da parte dei residenti dell’area C.
Dopo l’incontro al vetriolo tra residenti e assessore alla viabilità del comune di Milano, tutto è pronto per il via libera alla congestion charge: da lunedì 16, infatti, i veicoli che entreranno all’interno della cosiddetta Area C – delimitata dalla circonvallazione dei Bastioni spagnoli – dovranno pagare 5 euro.
Le polemiche sono sorte soprattutto perché interessati alla misura sono anche gli oltre 80mila residenti di questa zona, che per la maggior parte è destinata a uso ufficio o commercio. I residenti hanno protestato duramente contro il sindaco Giuliano Pisapia e l’assessore alla viabilità, il 31enne Pierfrancesco Maran, accusandoli di non aver pensato a delle soluzioni meno onerose per chi vive nell’Area C: questi, infatti, avranno un primo bonus di 40 ingressi gratuiti, cui seguirà un pass speciale da 2 euro per ogni passaggio in entrata fra le 7.30 di mattina e le 7.30 di sera.
“Un’aberrazione” hanno detto in molti, che hanno definito la congestion charge una tassa sul rientro a casa. Intanto, è nato il comitato spontaneo “Milanosìmuove“, che ha proposto un abbonamento fisso di 125 euro, da pagare una volta soltanto.
Altra polemica è sorta relativamente alle vetture diesel Euro 3 (e inferiori), dato che è assurdo – come dicono i cittadini – limitarlo a un’area così piccola.
Insomma: prima ancora di nascere, la congestion charge sembra essere circondata dalle polemiche e, c’è da scommettere, anche da diversi ricorsi al Tar nell’attesa che la giunta comunale torni sui suoi passi e modifichi alcuni contenuti. A tale proposito, il comune sta lavorando a delle soluzioni: i residenti, notizia dell’ultim’ora, potrebbero liberamente passare attraverso uno dei 43 accessi già dalle 16.30 e non dalle 19.30, come gli altri. Tutto ciò a fronte di ulteriori sconti.
Intanto le proteste si stanno allargando a macchia d’olio alle decine di comuni confinanti con Milano, i cui abitanti – spesso – devono entrare in auto per lavoro all’interno dell’Area C senza poter contare su trasporti efficienti a differenza di quanto accade per chi abita nel comune di Milano, megli oservito da bus, tram e metropolitane.
L’assessore Maran, infine, ha ribadito che la misura della congestion charge è stata sostenuta da 425mila cittadini, che hanno votato sì al referendum consultivo.