Governo diviso sulle liberalizzazioni del settore dei carburanti, al punto che potrebbe saltare tutto e restare com’è oggi.
Governo diviso sulle liberalizzazioni del settore dei carburanti, al punto che potrebbe saltare tutto e restare com’è oggi.
Nel decreto legge del governo Monti sulle liberalizzazioni potrebbe esserci spazio per una riorganizzazione della rete di distribuzione dei carburanti per auto.
Per questo argomento, che ha sollevato le proteste degli addetti ai lavori, sarebbero già state presentate delle correzioni che renderebbero meno penalizzante la misura, anche se all’interno dello stesso governo ci sono posizioni diverse. Intanto, sembra che lo stop all’esclusiva sarebbe limitato solo ai gestori che sono anche proprietari degli impianti di rifornimento, mentre la liberalizzazione dei self service potrebbe essere applicata fuori dai centri urbani.
Pomo della discordia ci sarebbe anche il riscatto della proprietà delle pompe di benzina dietro il pagamento di un indennizzo per gli attuali proprietari.
Addirittura, secondo il Coordinamento nazionale unitario dei gestori di Faib Confesercenti e Fegica Cisl, il pacchetto liberalizzazioni non riguarderà il settore dei carburanti, al punto che non è previsto «nessun intervento teso a ridimensionare lo strapotere delle compagnie petrolifere, nessuna apertura alla competizione e al mercato, niente impianti ‘multimarca’ (per rimanere alle parole utilizzate dall’Antitrust) e persino niente sul vincolo di fornitura in esclusiva che impedisce ai gestori di tutti i 25mila impianti della rete italiana di praticare gli stessi prezzi che, attualmente, gli automobilisti trovano solo presso gli impianti ‘no logo’ e sotto i supermercati».