In occasione del BMW Italian Open di Golf di Torino abbiamo provato la nuova BMW Z4. Facile, sportiva e ora dotata di un pratico hard top
In occasione del BMW Italian Open di Golf di Torino abbiamo provato la nuova BMW Z4. Facile, sportiva e ora dotata di un pratico hard top
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Al “Royal Park I Roveri”, nei pressi di Torino, si è svolto il lungo week-end del BMW Italian Open torneo internazionale di golf che ha preso il via il 7 e si è concluso il 10 Maggio con la vittoria dell’argentino Daniel Vancsik.
In occasione di questo appuntamento sponsorizzato del costruttore tedesco è stato possibile ammirare e provare il nuovo modello della roadster di Monaco di Baviera. La BMW Z4 edizione 2009 ha mantenuto immutata la sportività che ha contraddistinto la precedente versione della Z4, nata nel 2002, e della progenitrice Z3 che ha debuttato nel 1995. La grossa novità di questa versione è però l’adozione del tetto rigido ripiegabile nel baule al posto della capote in tela che era presente sia sulla Z3 che sulla precedente Z4.
E’ più dinamica
La nuova Z4 si presenta ancor più aggressiva e filante della precedente versione sia a tetto chiuso che aperto. Le nervature leggermente incurvate, che percorrono tutta la vettura longitudinalmente, sembrano partire da un punto immaginario posto davanti al muso, si allargano delineando il lungo cofano spiovente e il nuovo padiglione rigido, per poi restringersi sul baule come a seguire il flusso dell’aria che scorre intorno alla vettura in movimento.
A tetto aperto la vettura rimane sportiva e dinamica come la versione precedente, ma è a tetto chiuso che la linea della nuova versione esprime il meglio di sé, specialmente nella vista laterale e in quella posteriore.
Il rapporto tra i volumi è leggermente variato rispetto al precedente modello. Per far posto al nuovo tetto rigido ripiegabile, il baule è cresciuto di circa 12 centimetri in lunghezza. Questo incremento non ha comunque pregiudicato la pulizia delle linee che anzi ne hanno beneficiato rendendo più armonico l’equilibrio tra il posteriore e l’anteriore, quest’ultimo rimane comunque imponente con il suo lungo cofano sotto il quale si celano i propulsori 6 cilindri disponibili al momento del lancio.
Nella vista di tre quarti posteriore si può apprezzare anche il richiamo alla sorella maggiore Serie 6 nella forma della coda e dei fanali. La lunghezza totale della nuova Z4 è aumentata di 148 millimetri, arrivando adesso a misurare 4,24 metri mentre il passo, già piuttosto elevato, è rimasto invariato.
All’interno c’è più spazio
Questo incremento è andato per la maggior parte a vantaggio del baule posteriore che, oltre ad essere il ricovero del tetto rigido, permette di stivare 310 litri di bagaglio con un aumento di ben 70 litri rispetto alla precedente versione e consentendo alla nuova Z4 di ottenere il primato di spider più capiente sul mercato.
Anche la larghezza è stata leggermente aumentata mentre l’altezza è stata ridotta di circa un centimetro senza danneggiare l’abitabilità interna. Questi incrementi di dimensioni, gli interni migliorati, gli allestimenti arricchiti e la presenza del tetto rigido al posto di quello in tela hanno comportato un aumento di peso di circa 100 chilogrammi rispetto alle corrispondenti motorizzazioni della precedente versione.
Pure l’interno della nuova Z4 è stato completamente ridisegnato secondo la filosofia della centralità del “pilota”. Questo concetto si è tradotto in un cruscotto più grande e con strumenti meno minimalisti di quelli presenti sulla precedente versione, maggior spazio per le spalle e per i gomiti nonché per la testa in configurazione a tetto chiuso.
Il nuovo tetto rigido ha permesso inoltre l’aumento delle superfici vetrate del 14 % con conseguente maggior visibilità in manovra. Sono inoltre stati ricavati vani portaoggetti apribili nelle portiere, nella consolle centrale, nel tunnel davanti e dietro al cambio. Un capiente vano di carico è stato ottenuto anche tra i gli schienali dei sedili e il baule realizzando una vaschetta trasversale che si estende per tutta la larghezza dell’abitacolo.
La BMW Z4 sDrive35i su strada
La nuova Z4 che abbiamo provato era dotata della motorizzazione più potente, il 2979 cc Twin Turbo che nella nuova politica di naming di BMW prende il nome di Z4 sDrive35i. Il motore 3 litri è dotato di due turbine a bassa pressione, ognuna delle quali agisce su 3 cilindri e permette alla Z4 di raggiungere 306 CV e avere una coppia motrice di 400 Nm disponibile da 1300 giri e di mantenerla costante fino a 5000 giri/min. La “nostra” Z4 era equipaggiata con il cambio manuale a 6 rapporti. Per questa motorizzazione è possibile aggiungere, per 2500 euro, il cambio sequenziale a 7 rapporti e doppia frizione.
Non appena si sale, o sarebbe meglio dire si “scende”, a bordo della nuova Z4 si viene accolti da un abitacolo che sembra più grande di quanto non ci si possa aspettare guardandola dall’esterno. La sensazione di spazio è fornita probabilmente dall’ampia superficie vetrata laterale e posteriore, ma anche dagli effettivi centimetri guadagnati abbassando i sedili nonché allargando l’abitacolo.
Una volta seduti al volante ed effettuate tutte le regolazioni che il sedile elettrico mette a disposizione la sensazione di protezione è notevole grazie alla linea di cintura alta e alla solidità di volante e cambio. La qualità percepita è ottima sia per i materiali utilizzati che per gli accoppiamenti degli stessi.
L’accensione del motore si esegue inserendo la chiave nell’apposito vano alla destra del volante e premendo il tasto “start stop engine” che si trova appena sopra, nella zona di controllo della ventilazione.
La leva ha un’escursione ridotta e un comportamento molto rapido e sportivo, quasi da cambio a innesti frontali. La rapportatura è piuttosto corta o comunque così ci è sembrato, data la rapidità di cambiata cui ci ha obbligato la progressione del 6 cilindri. L’accelerazione da 0 a 100 km/h dichiarata è di 5,2 secondi (5,1 sec. con il cambio sequenziale) per una velocità massima autolimitata di 250 km/h. La spinta è pronta e costante e il “turbo-lag” quasi del tutto assente.
Guida facile: merito dell’elettronica
Nonostante la notevole potenza e coppia la vettura è facile da guidare anche per i meno esperti, grazie all’elettronica molto evoluta che è composta fondamentalmente da quattro componenti: DSC (Dynamic Stability Control), DBC (Dynamic Brake Control), CBC (Cornering Brake Control) e DTC (Dynamic Traction Control), che interagiscono tra loro, operando sui freni in modo da ottimizzare le frenate, impedendo il pattinamento in accelerazione e la perdita di aderenza eccessiva in curva.
Questo sistema può essere regolato su tre differenti impostazioni tramite un pulsante posto vicino alla leva del cambio: Normal, Sport e Sport+, in modo da permettere al guidatore di prendere gradualmente il controllo della vettura, fino alla possibilità di disattivare completamente gli aiuti elettronici.
La posizione di guida molto bassa e arretrata, praticamente sull’asse delle ruote posteriori, dona una percezione istantanea del comportamento delle ruote motrici e quindi dell’intervento dei sistemi elettronici che vengono anche “svelati” dall’accensione di una spia nel quadro strumenti.
L’impianto frenante è potente e ben dimensionato. Il pedale del freno non è particolarmente duro ma permette comunque un’ottima modulabilità della forza frenante. L’assetto della nuova Z4 sDrive35i è piuttosto rigido ma senza compromettere la comodità di marcia sullo sconnesso. Questo è reso possibile grazie all’elevata rigidità del telaio realizzato in lega di alluminio e alla geometria delle sospensioni che ha consentito ai tecnici di realizzare delle tarature specifiche per ogni condizione di guida e di fondo stradale.
Il comportamento dinamico della sportiva bavarese è molto buono alle basse e medie velocità con un ridotto rollio in curva. Quando ci si avvicina ai limiti di aderenza i sistemi di aiuto alla guida rendono la vettura leggermente sottosterzante in ingresso curva; questa tendenza aiuta il guidatore a riprendere in maniera istintiva la corretta traiettoria, rendendo la guida più sicura anche ad andature piuttosto sostenute.
In conclusione
Sulla nuova BMW Z4 abbiamo riscontrato un certo incremento di peso rispetto al precedente modello che è stato in parte compensato grazie alla tecnologia “EfficientDynamics“, un concetto globale che agisce su tutti gli elementi delle vetture e con cui il costruttore di Monaco di Baviera punta a ridurre i consumi mantenendo inalterate le prestazioni. Uno dei punti su cui si è agito è il recupero dell’energia in frenata per ottimizzare il lavoro dell’alternatore.
Le motorizzazioni disponibili al momento del lancio sul mercato sono tre: un 2.5 litri da 204 cavalli, un 3.0 litri da 258 cavalli e questo 3.0 litri Twin Turbo da 306 cavalli; tutte le motorizzazioni sono omologate Euro 5 e hanno consumi di carburante contenuti ed allineati alle concorrenti.
I prezzi di vendita della nuova BMW Z4 sono allineati al precedente modello e leggermente al di sotto delle concorrenti tedesche. Le tre versioni al momento disponibili sono sDrive23i, sDrive30i ed sDrive35i ed hanno un prezzo di rispettivamente 39.551 euro, 44.951 euro e 50.551 euro. Rispetto alle precedenti motorizzazioni mancano una entry level con potenza indicativa di 150 cavalli e una versione ultrasportiva con più di 350 cavalli che possa fregiarsi del logo “M“; per il momento però, questo tipo di motorizzazioni non sono previste.
La nuova Z4 è dunque migliorata sotto molteplici aspetti: estetica, comfort, sicurezza, praticità di utilizzo e consumi; mantenendo praticamente invariati i prezzi di vendita. Risulta leggermente scomoda solo la necessità di essere completamente fermi per poter aprire o chiudere il tetto rigido, ma questo piccolo fastidio è però bilanciato dai soli 20 secondi necessari per eseguire l’operazione e dall’ottimo comfort garantito dal tetto rigido.
Il costruttore tedesco ha reso noto che il nuovo modello della sua roadster sta ottenendo molti consensi sia dal pubblico che dalla stampa e che sono già arrivati più di 3.000 ordini d’acquisto a pochi giorni dal lancio. Ci sono dunque tutti i presupposti per ripetere e addirittura incrementare il successo delle precedenti versioni. La parola passa ora al mercato…