Uno degli effetti dello sciopero dei trasportatori che interessa tutta l’Italia è che inizia a scarseggiare la benzina e i distributori sono chiusi.
Uno degli effetti dello sciopero dei trasportatori che interessa tutta l’Italia è che inizia a scarseggiare la benzina e i distributori sono chiusi.
Più che uno sciopero dei TIR sembra uno sciopero dei benzinai, viste le difficoltà di approvvigionamento di carburante che stanno colpendo diverse regioni italiane, soprattutto in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Campania e Puglia. Lo stop ai rifornimenti provoca anche la produzione a singhiozzo (quando non un blocco vero e proprio) presso gli stabilimenti dove si assemblano le auto Fiat, ossia a Melfi, Cassino, Pomigliano e Mirafiori.
In questo’ultimo stabilimento, dopo una cassa integrazione straordinaria, i dipendenti avrebbero dovuto iniziare oggi il lavoro anche se solo per 3 giorni.
Intanto gli autotrasportatori di TrasportoUnito hanno lanciato una sorta di ultimatum al governo Monti: se non saranno accolte le loro richieste – che prevedono 9 punti chiave – non solo il blocco dei Tir continuerà fino al 27 gennaio ma, è possibile che l’agitazione si protragga con modalità da definire.
I trasportatori, come detto, insistono su 9 punti: il recupero immediato delle accise sul gasolio, a rimborso direttamente in fattura di acquisto. In pratica: no all’anticipazione di tale costo; nessun obbligo di andare davanti al giudice per il recupero dei costi (lo Stato deve effettuare controlli automatici nelle aziende committenti e sanzionare gli irregolari con il pagamento retroattivo immediato delle differenze); pagamenti in tempi certi e certezza del credito; remunerazione dei tempi di attesa nel luogo si carico-scarico; controlli e sanzioni agli irregolari; divieto di fatturare servizi di autotrasporto a chi non possiede veicoli industriali (50%); esenzione dall’obbligo di adeguamento al sistema di tracciamento dei rifiuti non pericolosi, per tutte le Piccole e Medie imprese dell’Autotrasporto; sconto sui pedaggi autostradali; contenimento dei costi assicurativi.
Intanto, la difficoltà di fare il pieno sta portando molti automobilisti in tutta Italia a fare il pieno di carburante, con la conseguenza che molti distributori stanno rimanendo a secco.
Intanto, il ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri ha assicurato al vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, “che il governo italiano intraprenderà tutte le misure necessarie per porre fine ai blocchi”.