Le cifre rese note da Toyota e da altri costruttori testimoniano il successo dell’auto ibrida, che però, in attesa di incentivi, stenta in Italia.
Le cifre rese note da Toyota e da altri costruttori testimoniano il successo dell’auto ibrida, che però, in attesa di incentivi, stenta in Italia.
Meglio l’auto elettrica o l’auto ibrida? Nonostante i costruttori stiano dividendo i loro sforzi più o meno equamente nella progettazione di modelli di entrambe le tipologie, il pubblico sembra aver fatto la propria scelta e ad uscire vincitrice, numeri alla mano, è la tecnologia ibrida.
A premiare le vetture caratterizzate da un sistema di alimentazione che unisce un’unità elettrica a un più tradizionale propulsore a benzina o diesel è stato infatti il mercato, che finora ha consentito ai produttori che per primi hanno puntato sull’ibrida di togliersi qualche soddisfazione, con la sola Toyota che ha venduto finora più di tre milioni di esemplari ibridi in tutto il mondo.
Si calcola che complessivamente il gruppo giapponese abbia contribuito a ridurre le emissioni di CO2 di circa 23 milioni di tonnellate, nonostante in Europa la penetrazione dei suoi modelli ibridi sia stata più che contenuta che in Giappone e negli USA. Nel Vecchio Continente, infatti, è stata da poco consegnata il veicolo full hybrid numero 400.000 della casa giapponese e si è trattato di una Toyota Auris Hybrid venduta in Belgio ma uscita dello stabilimento britannico del gruppo.
L’auto ibrida sta regalando soddisfazioni anche a Honda, che ha puntato su questo tipo di propulsione da oltre 10 anni e che ha annunciato di voler continuare ad espandere la propria gamma di modelli ecologici.
Secondo le cifre ufficiali, nel mese di dicembre 2011 più del 45% delle vendite Honda in Giappone sono state caratterizzate da veicoli ibridi, mentre per il 2012 ci si attende un ulteriore incremento della domanda in arrivo dal promettente mercato nord americano, il cui pubblico si sta confermando sempre di più attendo ai valori dell’ecologia e del rispetto ambientale.
In questo contesto, gli altri costruttori stanno cercando di non farsi trovare impreparati, come hanno confermato i recenti saloni internazionali dell’auto, dove le presentazioni di veicoli ecologici, tra prototipi ed esemplari già pronti per il debutto sul mercato, si sono sostanzialmente moltiplicate rispetto a quanto accadeva fino a qualche anno fa.
Rimane invece momentaneamente ferma al palo l’Italia, dove la crisi economica ha frenato di fatto la spesa per quanto riguarda le auto nuove e ha reso complicata la penetrazione dei modelli ibridi, il cui costo è mediamente superiore a veicoli di pari categoria e cilindrata. Per questo motivo in molti sperano nell’erogazione di appositi incentivi che spingano la domanda, anche alla luce delle possibili aperture in questo senso che sono arrivate dal Governo nelle scorse settimane.