Con 400 CV la nuova Porsche 911 S 2012 entusiasma anche su fondo innevato.
Con 400 CV la nuova Porsche 911 S 2012 entusiasma anche su fondo innevato.
L’atmosfera di una Livigno innevata è perfetta per provare la nuova Porsche 911 S, che può così scatenarsi sul ghiaccio lungo un circuito di oltre 1 km e 300 metri. É proprio in questo scenario che la Porsche ha convocato la stampa italiana per svelare l’ultima evoluzione dell’intramontabile 911, conosciuta con il nome di progetto 991.
Nelle due giornate di corso, sotto la guida esperta degli istruttori Porsche, capitanati da uno dei migliori interpreti della sportiva tedesca, ovvero Luca Riccitelli, abbiamo sperimentato cosa vuol dire guidare la nuova Porsche 911 S in condizioni estreme e abbiamo realizzato quanto sia comunicativa ed equilibrata anche su un terreno a dir poco infido.
L’approccio con una leggenda che nasce nel lontano 1963 è quanto meno cauto, e segue un’indagine visiva che mette a nudo le novità estetiche. Basta poco per capire che il tetto ha un nuovo profilo, i passaruota anteriori sono più larghi, la superficie vetrata laterale è più slanciata, e la fanaleria è stata profondamente rivisitata. La 911 non perde nemmeno una virgola dal suo charme ma ora, complice il passo allungato, è molto più atletica e protesa verso lo scatto.
Una volta entrati nell’abitacolo, ritroviamo il tipico stile della Porsche 911 con i 5 strumenti posizionati davanti al guidatore, il grande contagiri centrale e l’accensione a sinistra. Ma si respira aria nuova con la consolle ispirata a quella della Carrera GT e con uno dei quadranti multifunzione in cui è possibile visionare sia la mappa del navigatore che il tempo sul giro, tanto per citare alcune informazioni disponibili. Trovare la posizione di guida ideale è semplice grazie ai comandi elettrici, mentre richiedono un pò di assuefazione i comandi del cambio a doppia frizione PDK. La cura dei particolari, il profumo della pelle e il piacere tattile delle superfici interne, coccolano il guidatore che rimane inebriato dalla 911 già prima di mettere in moto.
Il bello però deve ancora venire, perchè la Porsche per eccellenza da il meglio di sé in pista, dove può scatenarsi senza remore e mostrare tutte le sue potenzialità. Il motore “flat six” ha un sound inconfondibile, che accompagna il nostro apprendistato sul tracciato ricavato nel ghiacciodromo di Livigno già dai primi metri. L’accelerazione è entusiasmante e, giro dopo giro, iniziamo a sfruttarla al massimo, certo, il fondo non aiuta a scatenare tutti i 400 CV, visto che la neve piano piano lascia il posto al ghiaccio, ma la 911 non accenna a tirarsi indietro.
Anzi, è proprio da dietro che spinge con una forza inesauribile, ed è proprio la posizione del 6 cilindri boxer a garantire una motricità spettacolare in uscita di curva. Anche il telaio fa la sua parte, offrendo delle reazioni rapide e precise, mentre lo sterzo è semplicemente perfetto. Troppi complimenti? Forse, ma è francamente difficile trovare un’altra trazione posteriore che consente di guidare di traverso su neve e ghiaccio con altrettanta disinvoltura..
Ovviamente, il sovrasterzo diventa una conseguenza naturale di ogni pressione sul gas in uscita di curva, ma se si utilizzano sterzo e acceleratore come spiegano gli istruttori Porsche, guidare di traverso diventa una pratica a dir poco piacevole, l’effetto pendolo non fa paura e ci si ritrova ad osare oltre l’immaginabile. Certo, tutto questo ha poco a che vedere con la guida di tutti i giorni, ma se la 911 va così bene sulla neve, immaginate come potrebbe esprimersi sull’asfalto?
Per entrare in possesso dell’ultima evoluzione della Porsche 911, nella più sportiva versione S, sono necessari 105.121 euro, una cifra adeguata al suo blasone, che consente di mettere in garage una vettura velocissima, in grado di raggiungere i 100 km/h in poco più di 4 secondi e di superare i 300 km/h, ma rispettosa dell’ambiente e capace di emettere 205 g di Co2 al chilometro. Ma non è tutto, perchè l’ultima sorpresa della sportiva teutonica arriva dal consumo, con una richiesta di 8,7 litri di verde per coprire la fatidica distanza dei 100 km.