Aumentano il numero di adesioni al servizio di carpooling: triplicati i passaggi offerti in un anno.
Aumentano il numero di adesioni al servizio di carpooling: triplicati i passaggi offerti in un anno.
Condividere l’auto piace semrpre più agli italiani. E’ quanto emerge analizzando i dati di un’indagine proposta da postoinauto.it, sito internet italiano specializzato nel trovare un compagno di viaggio.
Rispetto ai timidi inizi del servizio di carpooling, quando la gente aveva qualche comprensibile remora nell’offrire un passaggio a degli sconosciuti, la condivisione dell’auto sta diventando una prassi al punto che i passaggi offerti complessivi hanno raggiunto quota 100.000, con una disponibilità media mensile di 20.000 posti in auto, che significa una crescita delle offerte di passaggio del +138% negli ultimi dodici mesi.
Probabilmente la spinta maggiore alla condivisione dell’auto è stata data dall’aumento vertiginoso del prezzo della benzina e dei pedaggi autostradali, ma forse anche una crescente attenzione nei confronti per l’ambiente. Infatti è stato calcolato che i passaggi offerti fino ad ora hanno consentito un risparmio di emissioni di CO2 che sfiora le 500 tonnellate.
La maggior parte delle condivisioni avviene al centro-nord del paese, concentrandosi intorno ai grandi centri urbani (quasi 3000 passaggi condivisi a Milano e Roma) e sulle lunghe tratte autostradali dove, è il caso della tratta Milano-Roma, a volte la domanda di passaggi supera l’offerta. Fanalino di coda nella condivisione sono le regioni dall’Abruzzo in giù, ad eccezione della Puglia e di parti della Campania, e le isole.
I maggiori utilizzatori del servizio sono i giovani con un’età compresa fra i 25 e i 34 anni (26%), mentre al secondo posto troviamo studenti dai 18-24 (24%), notoriamente le due fasce di età più attente alle spese e interessate a trovare un mezzo di trasporto economico. Più alta, invece, l’età media di chi offre i passaggi, che si attesta intorno ai 39 anni. Analizzando la percentuale di utenti in base al sesso, si vede che le donne coprono il 36% della domanda, probabilmente grazie al servizio “viaggio rosa” che consente di formare equipaggi solo femminili, riducendo così il timore dato dal viaggiare con uno sconosciuto.