Un documento pubblicato da Fiat consente al pubblico di fare “i conti in tasca” ai vertici del gruppo: Marchionne che guadagna 17 milioni di euro.
Un documento pubblicato da Fiat consente al pubblico di fare “i conti in tasca” ai vertici del gruppo: Marchionne che guadagna 17 milioni di euro.
Essere il manager di un’azienda multinazionale comporta enormi responsabilità e chiama a prendere decisioni più o meno difficili quasi ogni giorno, ma regala al tempo stesso delle laute “soddisfazioni” al conto in banca.
Ne sa qualcosa, ad esempio, l’amministratore delegato del gruppo Fiat Sergio Marchionne, per il quale è possibile conoscere l’importo dello stipendio percepito nell’ultimo anno grazie alle cifre rese note nella Relazione Remunerazione pubblicata nelle scorse ore dal gruppo torinese.
Il 2011 si è chiuso per Marchionne portando uno stipendio complessivo di 2,45 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti 12 milioni di costo figurativo delle azioni gratuite maturate, oltre a 2,55 milioni percepiti per l’incarico di presidente di Fiat Industial, la società del gruppo attiva nel settore dei mezzi agricoli e dei camion.
Considerando la decisione di rinunciare allo stipendio come amministratore delegato di Chrysler, il totale incassato dal dirigente italo-canadese è quindi arrivato a quasi 17 milioni di euro, portando, solo per quanto riguarda gli stipendi (quindi al netto dei titoli azionari), a un aumento del 42% rispetto al 2010, quando Marchionne si dovette accontentare di “soli” 3,5 milioni di euro.
E sempre per restare in tema, dal documento presentato da Fiat si evince anche come lo stipendio più alto in assoluto del 2011 sia stato quello del consigliere d’amministrazione e presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo, a cui sono andati 5,5 milioni, mentre John Elkann, rappresentante della famiglia Agnelli (azionista di maggioranza di Fiat), ha guadagnato 1,34 milioni.
Nonostante le cifre relative agli stipendi possano apparire molto elevate, il documento pubblicato da Fiat fa capire come, in realtà, la maggior parte dei guadagni per i vertici del gruppo non siano immediatamente spendibili, essendo in forma di stock option (in pratica azioni cedute a titolo gratuito).
Per capire meglio l’importanza che il pagamento in azioni assume in questi contesti basti pensare che, nel caso di Marchionne, dal 2004 al 2011 Fiat gli ha versato in tutto ben 50,6 milioni in azioni a fronte di 41 milioni di compensi.