La Mercedes e Hamilton marcano il terreno per il prossimo Campionato, che avrà inizio in Australia, a Melbourne, il 15 marzo.
Hamilton manda un chiaro segnale per il 2020, domina anche l’ultima gara di un Campionato a cui non doveva più raccontare nulla. Vince per l’84° volta, va a caccia dei 91 trionfi di Schumacher e soprattutto mette nel mirino i sette titoli di Schumacher. Vi raccontiamo l’ultima gara corsa a Yas Marina.
Le monoposto si schieravano e attendevano lo spegnimento dei semafori prima di percorrere i 200 metri che le separavano da curva 1: scattavano tutti bene e senza alcun incidente ma Leclerc accendeva lo spettacolo passando Verstappen e lasciando spazio a Vettel di provarci. Il tedesco tra l’altro aveva provato un paio di volte ad affacciarsi negli specchietti del monegasco ma Leclerc è parso sin da subito molto più risoluto e aggressivo. Lewis Hamilton al quarto giro segnava il suo primo passaggio veloce, Bottas invece era risalito fino alla 13° posizione ma entrava in difficoltà proteggendosi dall’attacco di Stroll. I primi 3 davanti avevano mescola gialla, il primo inseguitore con gomma rossa, al quarto posto, era Vettel, che dopo i primi giri faceva fatica a restare incollato agli scarichi della Red Bull di Verstappen.
Il primo a fermarsi con gomma rossa è stato Norris al nono giro, mentre Leclerc chiedeva ai box di fare un controllo agli pneumatici anteriori poiché sentiva delle vibrazioni in frenata. Hamilton non abbandonava mai il ritmo dell’1:42, in Ferrari invece avvisavano Vettel di spingere il più possibile, probabilmente perché si trovava verso il 13° giro nella finestra buona per fermarsi al suo primo pit stop e in effetti al giro successivo la Ferrari provvedeva ad un doppio pit prima con Leclerc e dopo con Vettel, che però era sfortunato e si dilungava per 6,9 secondi ai box perché la gomma anteriore sinistra dava problemi ai meccanici per essere avvitata.
Strana la strategia in Ferrari, poiché i due piloti sono entrati allo stesso giro pur essendo partiti con mescole differenti, a rigor di logica la gomma di Leclerc sarebbe dovuta durare qualche giro in più. Solo al giro 18 la direzione di gara dava l’ok per l’utilizzo del DRS, in pista intanto le emozioni più vive le offriva un trenino composto da Bottas, Vettel, Albon e Perez, in un primo momento il tedesco provava invano a superare Bottas, poi mollava e cedeva ad Albon la speranza di sopravanzarlo in quinta posizione. Al giro 22 gli unici piloti davanti che ancora non si erano fermati erano i primi 2, ovvero Hamilton e Verstappen, con l’olandese che iniziava a lamentarsi della guidabilità della Red Bull, mentre nelle retrovie facevano a “cazzotti” Giovinazzi e Kubica, con l’italiano che provava a passarlo e il polacco che non lasciava spazio: il risultato era un danneggiamento per entrambe le monoposto, ma con i due che continuavano a girare.
Al giro 26 Verstappen si fermava e montava le bianche, stessa sorte per Hamilton al giro successivo, ma al rientro in pista Verstappen lamentava problemi al motore, il suo ritmo si alzava così gli ingegneri gli consigliavano una nuova mappatura del motore, ma il pilota continuava ad essere preoccupato. Al 30° giro la classifica vedeva al comando Hamilton, seguito da Leclerc, Verstappen, Vettel, Albon, Bottas, Perez, Kvyat, Norris, Hulkenberg, Sainz, Ricciardo, Magnussen, Raikkonen, Grosjean, Russel, Giovinazzi, Stroll, Kubica e Gasly. Si rinnovava in pista la sfida tra Leclerc e Verstappen, l’olandese lo inseguiva, il monegasco impostava sin da subito traiettorie difensive, sembravano così finiti i problemi di Max, che in una grande staccata passava Leclerc, che poi lo riaffiancava all’esterno, stando larghissimo e i due finivano a ruotate, ma il pilota della Red Bull resisteva all’assalto e non lasciava passare il ferrarista. Che bella battaglia tra questi due piloti, sono il futuro della Formula 1 e siamo sicuri che ci divertiremo tutti tantissimo con loro!
Al giro 39 la Ferrari dimostrava a tutti di non digerire al meglio la mescola bianca e faceva rientrare i due piloti, ancora uno dietro l’altro e montava a Leclerc le gomme rosse, a Vettel le gialle; in pista rientravano il primo al terzo posto e il secondo al sesto. La classifica dei primi 10 era la seguente: Hamilton, Verstappen, Leclerc, Bottas (autore di un bel sorpasso su Albon), Albon, Vettel, Norris, Hulkenberg, Sainz e Perez. Hamilton a 9 giri dalla fine girava in 1:40.008, quando aveva un margine di 17 secondi su Verstappen, poche posizioni più indietro Perez si prendeva l’ottava posizione su Hulkenberg e andava a caccia di Norris, mentre Stroll al 48° giro ritirava la sua Racing Point. Il Mondiale 2019 si chiudeva con una grande vittoria di Hamilton, che ha letteralmente dominato il weekend di Abu Dhabi, i suoi antagonisti sono stati quelli di sempre, ma distanti e mai pericolosi. Di seguito la “top ten” dei primi dieci classificati sul circuito di Yas Marina, arrivederci a Melbourne 2020.
Top Ten Gran Premio di Abu Dhabi
- Hamilton (Mercedes)
- Verstappen (Red Bull)
- Leclerc (Ferrari)
- Bottas (Mercedes)
- Vettel (Ferrari)
- Albon (Red Bull)
- Norris (McLaren)
- Perez (Racing Point)
- Kvyat (Toro Rosso)
- Hulkenberg (Renault)