Con l’apporto della Casa di Maranello la Viper è in grado di sfidare la concorrenza europea
Con l’apporto della Casa di Maranello la Viper è in grado di sfidare la concorrenza europea
In primavera le vipere tornano a colpire e così anche l’omonima supercar a stelle e strisce è uscita allo scoperto in occasione del salone di New York per tendere un agguato alle sue avversarie. Infatti, grazie alla preziosa consulenza della Ferrari, ecco un altro risultato dell’alleanza Fiat Chrysler , è diventata più leggera, performante e raffinata.
Intendiamoci, il carattere di base rimane yankee al 100% e i muscoli non hanno perso nemmeno un grammo di tonicità, ma il peso è diminuito grazie ad un telaio realizzato in alluminio e magnesio e a numerosi pannelli del corpo vettura costruiti in fibra di carbonio. Il risultato alla bilancia è stupefacente per una muscle car: 1495 Kg. Tutto questo, unito ad un propulsore a dir poco esuberante, le consentono di ottenere un rapporto peso potenza inferiore a quello della cattivissima Lamborghini Aventador e vicino a quello della nuova Ferrari F12.
Chi pensava che la Viper fosse rimasta vittima del downsizing è rimasto deluso, l’aggressiva sportiva statunitense continua ad ospitare sotto il cofano anteriore un poderoso V10, in questo caso da 8,4 litri, che, grazie a nuovi pistoni, nuove valvole e nuovi catalizzatori, eroga la bellezza di 649 CV. Ce n’è abbastanza per far divertire anche il più esigente dei piloti e per mantenere la sua reputazione all’altezza delle aspettative. Infatti, la coppia, arrivata a 83 kgm, e la più alta in assoluto tra tutti i propulsori aspirati e viene scaricata su pneumatici posteriori dalla larghezza record: ben 335 mm.
Pur avendo per la prima volta il controllo di stabilità, regolabile su 4 livelli, la Viper continua a rimanere un’auto per veri macho e lo dimostra la scelta di optare per una trasmissione manuale a 6 marce. Insomma, Vin Diesel ne sarebbe orgoglioso, ma anche gli automobilisti europei, che apprezzeranno senz’altro i nuovi interni rifiniti con cura che annoverano la plancia rivestita in pelle i sedili Sabelt e una strumentazione personale con tanto di vipera stilizzata. Anche la console centrale è tutta nuova e consente di verificare diverse informazioni, dai parametri del motore alla mappa del navigatore satellitare.
La Vipera è cresciuta, è diventata matura e presto morderà le avversarie sia nella variante GTS, dedicata a chi non vuole rinunciare a nulla, che in quella più cattiva riservata agli amanti della pista. Attendiamo notizie relative alle prestazioni, che saranno sicuramente straordinarie, e ai prezzi che ci incuriosiscono non poco visto il grande salto di qualità compiuto da questa sportiva nostrana.
Oltre alla versione stradale, che ha catturato la maggior parte delle attenzioni, la SRT ha proposto sin dall’esordio del nuovo modello anche la sua declinazione più corsaiola, denominata GTS-R, che prenderà parte al campionato ALMS, acronimo di American Le Mans Series. La variante da pista, contraddistinta da una grande ala che ne aumenta in maniera considerevole la deportanza, dovrà avere una potenza inferiore al modello di serie, per via di un regolamento che vuole una potenza compresa tra i 450 CV e i 500 CV. In compenso sarà più leggera e molto più curata nell’aerodinamica per migliorare la velocità di percorrenza di curva.
Preparata dalla Riley Techcnologies, la Vipera da gara è già pronta e sta muovendo i primi passi in vista del suo debutto previsto nella stagione estiva. Un esordio carico di speranza se si tiene a mente cosa era riuscita a fare la Viper nella sua lunga carriera agonistica nelle corse di durata e che protrebbe essere un preludio ad una sua prossima partecipazione alla prestigiosa 24 Ore di Le Mans.