Il pilota della McLaren vuole essere costante per ambire al titolo piloti.
Il pilota della McLaren vuole essere costante per ambire al titolo piloti.
Lewis Hamilton è cresciuto, è maturato, almeno stando alle prime gare 2012 dove ha ottenuto due terzi posti e ha raccolto punti preziosi. Perché dopo il campionato del mondo nel 2008, nelle altre stagioni si è dimostrato un pilota incostante. I troppi incidenti, l’impazienza del 2011 devono aver fatto scattare qualcosa in lui, tanto da fargli rilasciare dichiarazioni conservative dopo appena due GP.
“Sto guardando il campionato sul piano complessivo. Anche se mi piacerebbe vincere ogni gara, è più importante trovarsi in buona posizione di punteggio in corso d’opera”. Insomma, un Hamilton cambiato, in stile Prost tanto per intenderci, che non corre solo per la vittoria della gara singola ma in ottica campionato. Certo, tutto questo non lo consola dalle mancate vittoria d’inizio stagione, ma attenua il suo stato d’animo anche se in Cina vuole correre con ambizioni di vittoria.
“Mi presenterò in Cina con l’obiettivo di guadagnare il gradino più alto del podio, ma sarà altrettanto utile prendere dei buoni punti se, per qualsiasi ragione, il successo fosse fuori portata. Non nego la mia amarezza per non essere riuscito a convertire le pole in vittorie, ma il 2011 mi ha insegnato il valore della coerenza: è inutile brillare a fasi alterne. Per vincere bisogna essere consistenti su tutta la gamma”.
Parole sagge, dette da un pilota che in pista ha dimostrato più volte di non riuscire a tenere a bada la sua smania di vittoria: che sia cambiato davvero? E’ ancora presto per dirlo, ma è chiaro che se Hamilton scopre la virtù del ragionamento e del calcolo ponderato, diventa un osso duro per tutti, più di quanto non lo sia già per il suo innato talento.