Un tre cilindri 1000 garantisce brio e bassi consumi. E con il gas si risparmia
Un tre cilindri 1000 garantisce brio e bassi consumi. E con il gas si risparmia
.
Last but not least, dicono gli inglesi. Ovvero ultimo ma non meno importante. Poche, indovinate parole che si rivelano perfette per l’esordio della Justy BI-Fuel. Infatti, dopo l’offerta delle versioni a doppia alimentazione benzina-GPL di tutte le sorelle della famiglia Subaru, è stato il turno dell’utilitaria del costruttore giapponese. Perché se da diversi anni vengono proposte le varie Forester, Outback, Legacy e Impreza, mancava proprio la più piccola della Casa delle Pleiadi, un mezzo robusto ed economico che ha saputo con gli anni conquistarsi buona fama di affidabilità ed efficacia su neve e terreni viscidi grazie alla proverbiale trazione integrale Subaru.
La prova? Basta chiedere a chi vive o si reca speso in montagna, dove la Justy sa rivaleggiare ad armi pari con la leggendaria Panda 4×4. In realtà questa versione BI-Fuel, viste le caratteristiche e la motorizzazione di piccole dimensioni, sarà offerta solo con la trazione anteriore e dunque andrà a battagliare nell’agguerrito segmento delle City Car, dove potrà far valere la propria anima ecologically correct e soprattutto la possibilità di accedere ai principali centri urbani delle nostre città, sempre più off limits per le auto ad alimentazione convenzionale. A questo si aggiunga una maggiore economia di servizio, visto il ridotto costo del GPL e il vantaggio è evidente.
L’ultima versione della Justy, presentata alla fine del 2007, non tradisce le origini Daihatsu ed è praticamente la copia della Sirion, conosciuta compatta anch’essa dagli occhi a mandorla. Del resto, da quando nel 2005 GM cedette a Toyota la propria partecipazione del gruppo Fuji Heavy Industries, della quale Subaru fa parte, era lecito aspettarsi sinergie comuni per la produzione di serie, dal momento che Daihatsu a sua volta appartiene al colosso del Sol Levante che proprio nel 2008 ha conquistato la leadership mondiale, togliendo lo scettro proprio a GM.
Esternamente la Justy ha un design molto pulito e lineare, e cela dietro le sue compatte dimensioni di soli 3,60 mt di lunghezza un abitacolo accogliente e discretamente capiente, in grado di ospitare 5 passeggeri. La posizione delle ruote stesse, ai vertici della scocca, è stata studiata per privilegiare stabilità e appunto spazi interni. Pratica e completa la strumentazione che prevede un vero e proprio computer di bordo, in grado di fornire numerose informazioni e anche dati relativi al consumo.
Sotto il cofano della Justy
Ma Subaru, in ossequio alla più rigorosa tradizione giapponese, stupisce sotto il cofano. A muovere la Justy c’è il piccolo 3 cilindri da 1 lt di cilindrata a doppio albero a camme in testa e variatore di fase. Questo consente all’utilitaria una vivacità interessante, forte di 69 CV e una coppia di 94 Nm espressa a 3600 giri/min, accanto a consumi sempre contenuti e dichiarati in una media di 5,0 l/100km ed emissioni pari a 118 g/km di CO2.
Completa la dotazione di sicurezza che prevede gli oramai irrinunciabili ABS con EDB per l’impianto frenante e due airbag anteriori, due laterali e due a tendina. Infine due parole sull’impianto a iniezione sequenziale fasata di GPL, che vediamo e vedremo sempre più spesso sulla produzione presente e futura. Essendo una miscela di gas propano e butano, il GPL si rivela l’ideale nella combustione, in quanto brucia senza lasciare nel motore residui carboniosi, i veri responsabili del prematuro logoramento del propulsore, allungando peraltro la durata di candele, pistoni e mantenendo inalterate le proprietà dell’olio motore.
Se si aggiunge che tale gas ha un bassissimo contenuto di carbonio sono evidenti i vantaggi in termini di emissioni degli ossidi di carbonio e del particolato. Il che, di questi tempi, è un bel vantaggio. Il prezzo? 14.680 euro Iva inclusa.