Linee squadrate, motore Chevrolet 7 litri da 610 CV e 5 posti: l’artigiano veneto arricchisce la sua gamma con il Fornasari Racing Buggy
Linee squadrate, motore Chevrolet 7 litri da 610 CV e 5 posti: l’artigiano veneto arricchisce la sua gamma con il Fornasari Racing Buggy
.
Un fuoristrada “puro”, a dispetto del design e dell’assemblaggio, che rendono la vettura un 4×4 di grande lusso. E’ il Fornasari Racing Buggy, ultimo nato nell’atelier Fornasari di Montebello Vicentino, che si distingue dal resto della produzione (RR450, 600 e LM) per l’inedito andamento della carrozzeria, le cui linee decisamente spigolose sono l’esatto contrario delle forme morbide utilizzate dal 1999 per le vetture Fornasari.
Ricordano a tratti alcune creazioni di Bertone, in special modo nel vistoso spoiler posteriore sistemato sul tetto e nella linea dei parafanghi, e sembrano riprendere l’interessante concetto di una Dream car stradale. Anzi, di un Dream SUV a 4 comodi posti, destinato a pochissimi clienti.
La Racing Buggy è stata concepita per utilizzare due livelli di meccanica, a seconda dell’utilizzo della vettura. Il primo livello, “più accessibile” e un po’ meno performante, fa da preludio ad una versione particolarmente spinta. Avrà un telaio tubolare (formato da una gabbia di 450 elementi al cromo-molibdeno di piccolo diametro per un peso totale contenuto in 1600 kg), geometria delle sospensioni a triangoli sovrapposti e sarà spinto da un motore Chevrolet da 7 litri.
L’unità V8 americana è rivista in esclusiva dallo specialista statunitense Cottrell che ne ha portato la potenza a 610 CV per una velocità massima – autolimitata – a 280 km/h. Il valore di accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,8 secondi ne fa un veicolo in grado di ben figurare nelle competizioni Tout Terrain (come, dunque, le altre vetture che fanno parte della gamma Fornasari).
Ma il passo più corto rispetto alla RR600 e l’elevatissima altezza da terra (che fanno così aumentare l’angolo di dosso al centro della carrozzeria) unitamente agli sbalzi” anteriore e posteriore che, in pratica, sono assenti permettono alla Racing Buggy, almeno in teoria, prestazioni fuoristradistiche di tutto rispetto.
Per averne un’idea, sarebbe opportuno provarne una versione, non appena pronta, su un percorso particolarmente accidentato. Ci accontentiamo, per il momento, di indicare quanto dichiarato dal Costruttore artigianale vicentino riguardo all’allestimento meccanico: il motore V8 Chevrolet in alluminio (che, per inciso, secondo quanto dichiarato non consumerebbe neppure tanto, data la cubatura: si parla di 8 km con 1 litro) è abbinato a un cambio manuale Borg Warner a sei marce (in alternativa: automatico a 4 o 6 rapporti Hydra-Matic di derivazione GM); a richiesta è possibile montarne una versione provvista di marce ridotte (una soluzione che permetterebbe di attingere appieno alla enorme coppia garantita dal propulsore americano).
La trazione, integrale permanente, ripartisce la coppia motrice (ben 748 Nm) attraverso il differenziale centrale viscoso per il 60 per cento al posteriore e per il 40 per cento all’avantreno. I cerchi che la Racing Buggy può montare sono di diverse misure di diametro: 18″, 20″ o 23″ e montano pneumatici da 285/55 (per i cerchi da 18″) a 305/35 (su cerchi da 23″).
Il prezzo della Racing Buggy non è stato ancora comunicato, ma siamo sicuri che si tratterà di un “conto” piuttosto salato, naturalmente in linea con l’esclusività del progetto.