Il nuovo anno porta con se sostanziose novità per Wolfsburg: 11 miliardi di euro da investire sull’elettrico e informatizzazione alla base del “new deal”.
Sono ben 34 i nuovi modelli che Volkswagen porterà, nel 2020, all’esordio su scala mondiale. Una “offensiva” decisamente corposa, e definita da un programma di investimenti altrettanto voluminoso: ben 19 miliardi di euro, entro il 2024, da destinare allo sviluppo di nuove tecnologie; di questo plafond, 11 miliardi di euro saranno relativi alle strategie dedicate alla mobilità elettrica (ricordiamo che, complessivamente, il Gruppo VAG ha messo sul tavolo 33 miliardi di euro per l’ampliamento della gamma 100% elettrica, dalla produzione allo sviluppo delle infrastrutture di ricarica alla realizzazione – in partnership con la utility svedese Northvolt – di uno stabilimento per la produzione di batterie per veicoli elettrici, la cui piena operatività è prevista entro il 2024). Una “voce”, quest’ultima, che si attuerà nei mesi prossimi con l’arrivo della attesa berlina compatta “zero emission” Volkswagen ID.3 nelle concessionarie (il debutto è fissato per l’estate 2020; la produzione è stata avviata all’inizio dello scorso novembre a Zwickau) e, immediatamente dopo, con l’arrivo dell’”elettro-SUV” ID.Crozz (ID.4), anch’esso uscirà dagli impianti del complesso sassone oggetto di un profondo piano di riconversione e che, a pieno regime, sarà in grado di deliberare fino a 330.000 auto elettriche all’anno dal 2021.
I dirigenti: “È l’inizio di una nuova epoca”
L’anticipazione dei nuovi programmi Volkswagen è stata presentata nei giorni scorsi dal direttore operativo VW, Ralf Brandstätter (“Siamo all’inizio di una nuova era”, è l’osservazione del top manager tedesco), e dettagliata in una nota che, voce per voce, elenca le fasi e le modalità di esecuzione del nuovo ampio programma industriale per il colosso di Wolfsburg. È del resto evidente lo sforzo che l’azienda tedesca sta mettendo in atto, in questi anni, per lasciarsi dietro di se una volta per tutte lo “scandalo” del Dieselgate che esplose nell’autunno del 2015 e da allora ha assunto una connotazione di evento-spartiacque verso un concreto nuovo approccio alla mobilità.
Si punta su elettrificazione e SUV
È in ogni caso da notare come, fra i 34 nuovi modelli che Volkswagen ha in programma di portare al debutto nel 2020, 12 appartengono al comparto SUV (sempre più “centrale” fra i programmi di riposizionamento da parte dei big player, VW ovviamente compresa), ed otto saranno elettrificati (dati alla mano, la stima è di produrre 1,5 milioni di veicoli elettrici nel 2025). È chiaro che nei piani di incremento della propria lineup elettrificata c’è il rispetto degli Accordi di Parigi sul clima, ed i sempre più stringenti limiti alle emissioni di CO2 sulla media della rispettiva produzione recentemente ribaditi dalla Comunità Europea: 95 g/km dal 2021, 80 g/km entro il 2025 ed un ulteriore 37,5% in meno nel 2030 in rapporto alla soglia massima che entrerà in vigore nei prossimi mesi. Volkswagen, dal canto suo, punta a “Dimezzare le emissioni di CO2 nei processi di produzione entro il 2025”, e – in un’ottica a lunghissimo termine – a raggiungere un bilancio completamente “carbon neutral” entro il 2050.
I nuovi servizi di digitalizzazione
Oltre alle nuove strategie di elettrificazione, per Volkswagen un capitolo fondamentale relativo alla definizione di un pieno riposizionamento del proprio core business riguarda i progetti di trasformazione digitale: una fase, peraltro avviata insieme alle rappresentanze sindacali, che fa parte del “Patto per il Futuro” definito poco più di tre anni fa (era la seconda metà di novembre 2016 quando avvenne la firma dell’accordo di programma) con l’obiettivo di evolvere l’immagine globale dell’azienda da “semplice” Casa costruttrice a società in grado di fornire nuovi servizi alla mobilità nella nuova era della digitalizzazione. In questo ambito si inserisce l’espansione delle competenze informatiche, tanto per il marchio Volkswagen quanto per l’intero Gruppo Vag, attraverso l’operato della nuova Divisione Car.Software (annunciata lo scorso settembre e che si avvale, in un processo di ottimizzazione dei costi, di una pianificazione investimenti nell’ordine di 7 miliardi di euro), che da gennaio 2020 inizierà ad operare in qualità di business unit indipendente. La previsione, in questo senso, è di aumentare la quota interna di sviluppo soluzioni e servizi software per autoveicoli al 60% dall’attuale 10%. “In un mercato in contrazione generale, il marchio Volkswagen ha conquistato quote di mercato in tutto il mondo e ha notevolmente migliorato il suo risultato operativo. La ristrutturazione in corso del core business, inclusi gli effetti positivi del ‘Patto per il Futuro’, e il successo dell’offensiva mondiale dei veicoli che appartengono al comparto ‘Sport Utility’ sono stati fondamentali per questo risultato. Il miglioramento delle entrate nelle regioni e la riuscita gestione del nuovo ciclo Wltp sono stati altrettanto importanti”, dichiara Ralf Brandstätter, chief operating officer di Volkswagen. “Anche il patto per il futuro firmato nel 2016 sta portando risultati. Entro la fine del 2019 saranno già stati raggiunti circa 2,6 miliardi di euro, rispetto al risparmio di 3 miliardi di euro preventivato”, aggiunge il direttore operativo di Wolfsburg.
I traguardi finanziari
Il chief financial officer di Volkswagen, Arno Antlitz, punta dal canto suo i riflettori sugli obiettivi economici a breve ed a medio termine: “La nostra costante disciplina in materia di costi e investimenti sta avendo un impatto positivo. Per questo, e nonostante le difficoltà del mercato attuali, confermiamo la nostra stima di raggiungere un margine operativo fra il 4% ed il 5% per il 2019, ed un cash flow significativamente superiore al miliardo di euro”. “Anche in riferimento al 2020 i nostri obiettivi finanziari rimangono invariati”, prosegue Antlitz, aggiungendo che Volkswagen “Riaffermerà le proprie stime finanziarie per il 2022 prevedendo un ritorno operativo sulle vendite di almeno il 6% ed un cash flow superiore a 2 miliardi di euro”.