Abbiamo provato il nuovo SUV compatto di Stoccarda su strada e in fuoristrada
Abbiamo provato il nuovo SUV compatto di Stoccarda su strada e in fuoristrada
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Caldo della Namibia e sbalzi di temperatura del Sudafrica, gelo del Canada e del Circolo Polare, umidità della Thailandia: durante lo sviluppo, prima di raggiungere la sua forma definitiva, la nuova Mercedes GLK è stata sottoposta a test durissimi.
Grazie a Mercedes-Benz Italia anche noi l’abbiamo provata, ma in uno scenario meno estremo come la campagna a nord di Roma coadiuvati dagli istruttori della scuola di pilotaggio 4Wheels, alternando la guida sulle tortuose strade secondarie laziali a qualche puntata in off road. Un test però tutt’altro che all’acqua di rose, in cui il nuovo SUV compatto della Casa della Stella si è comportato egregiamente e si è dimostrato un serio concorrente alle altre pari categoria del segmento premium già sul mercato.
La versione da noi testata è la GLK 320 4MATIC nello speciale allestimento di lancio Edition1, ovvero una versione top di gamma a tiratura limitata la cui quota italiana è stata fissata in circa 600 esemplari.
Si colloca in listino un gradino al di sopra dell’allestimento Chrome, dalle caratteristiche maggiormente fuoristradistiche, ed è basata essenzialmente sull’allestimento Sport, più orientato all’uso su strada attraverso alcune soluzioni concepite per ottimizzarne le performance dinamiche: assetto ribassato di 2 cm (altezza da terra 18,7 cm), minigonne laterali al posto delle pedane in alluminio, cerchi da 20″, fari Bi-Xenon adattivi, portellone “Easy-Pack” ad azionamento elettrico, vetri posteriori oscurati, sensori di parcheggio “Parktronic”, pacchetto estetico “Chrome Pack” e il “Comand APS”, un sistema audio e di comunicazione con autoradio integrata, lettore CD/DVD, navigatore su hard disk da 40 GB e connessione telefono, tutto attivabile vocalmente oppure manualmente attraverso una pratica manopola sul tunnel centrale. Particolarmente utile il menu fuoristrada, che visualizza sullo schermo centrale da 5″ l’angolazione delle ruote anteriori, la bussola e l’altimetro.
Sotto il cofano gira silenzioso un V6 turbodiesel ad iniezione diretta di 2987 cc, in grado di erogare 224 CV a 3800 giri e ben 540 Nm di coppia massima, disponibili a partire già da 1600 giri. Questa unità è dotata di serie del FAP e del cambio 7G-TRONIC (presente in tutte le versioni della GLK) programmabile in modalità Comfort, Sport e manuale comandata attraverso i bei bilancieri in alluminio dietro lo sterzo.
Anche la trazione su tutte le versioni è integrale permanente 4MATIC, con una ripartizione della coppia sugli assali di 45:55 e differenziale centrale con frizione a lamelle bidisco. Le prestazioni dichiarate dalla Casa promettono una accelerazione sullo 0-100 km/h in 7,5 secondi, una velocità massima di 220 km/h e un consumo nel ciclo misto di 7,9 l/100 km. Davvero belle premesse…
Lusso da berlina e sportività AMG
Gli interni della GLK Edition1 vantano inoltre il volante multifunzione a tre razze progettato da AMG, rivestito in vera pelle come il selettore del cambio e la selleria della serie speciale “Designo” bicolore. Trovare la posizione giusta al posto di guida è molto facile per i potenziali clienti di ogni statura, grazie alla possibilità di regolare il sedile in altezza, in profondità e nel supporto lombare, così come il piantone dello sterzo.
Una volta a bordo la sensazione è molto piacevole, grazie all’ottima qualità del pellame impiegato e dei numerosi inserti in alluminio lucido e spazzolato che appagano l’occhio e il tatto. La strumentazione è ben leggibile e tutti i comandi sono ben individuabili, però la leva che aziona indicatori di direzione, tergilunotto e tergicristalli è parzialmente nascosta dal volante e dai bilancieri del cambio. Non è un grosso problema, quando la si trova si scopre che ha una forma ergonomica e una collocazione perfetta per essere azionata senza spostare di un millimetro la mano sinistra dal volante.
Ottima anche la pedaliera sportiva in alluminio, con cui ci si trova perfettamente a proprio agio anche se non si è molto pratici di vetture con cambio automatico. Sulla GLK si viaggia comodi anche da passeggeri, ma forse qualche centimetro di spazio in più sul divano posteriore non sarebbe stato sgradito. Un piccolo sacrificio che comunque è compensato da un generoso bagagliaio da 450 litri.
Conclusa la prima fase di approccio, giriamo la chiave di avviamento e quasi non ci accorgiamo che il V6 tedesco è già in moto. Scopriremo in seguito che l’insonorizzazione risulta ottima anche a velocità sostenute e non disturba minimamente l’ascolto dell’impianto audio firmato da Harman/Kardon che ha una fedeltà di riproduzione eccellente.
Su strada come una sportiva
Affrontiamo dunque il primo percorso stradale in programma e nei primi metri rimaniamo impressionati dalla regolarità di funzionamento del propulsore ai bassissimi regimi. La GLK 320 CDI parte silenziosa e, mentre aumentiamo la velocità, il cambio automatico nella posizione Comfort fa il suo lavoro senza che si avvertano giri a vuoto del motore o interruzioni nella trazione.
A dire la verità l’innesto dei rapporti non è fulmineo, ma siamo nel programma di marcia meno spinto, per cui decidiamo di passare alla regolazione Sport attraverso il pulsantino posizionato alla nostra destra sul tunnel. Attivando la funzione Sport si guadagna un po’ più di brio ai bassi regimi, il tempo di cambiata si riduce e spingendo l’acceleratore a tavoletta (senza violare il codice della strada, ovviamente… ) la lancetta del contagiri rimane sempre nella zona rossa mentre la progressione ci fa affondare sui sedili.
Certo, si sacrifica un po’ di carburante in più, ma anche il divertimento è maggiore. Pure in modalità manuale il lavoro del cambio a 7 rapporti è ottimo, a patto di cambiare marcia nel giusto range di giri, altrimenti l’elettronica impedisce di tirare troppo o di mettere in crisi il propulsore in scalata.
A questo punto del nostro test abbiamo già affrontato ad andatura allegra un bel tratto di misto stretto e ci siamo accorti che, pur al volante di un’auto da 1880 kg e un’altezza che sfiora il metro e 70, il coricamento laterale è praticamente assente. Difficile far fischiare le gomme perché le sospensioni attive “Agility Control“, che si adattano all’andatura irrigidendo o ammorbidendo la taratura degli ammortizzatori anteriori a seconda del ritmo di marcia, e l’ESP (disinseribile con una leggera pressione su un pulsante ben in vista al centro della console) svolgono molto bene il loro lavoro, come ci accorgiamo affrontando decisi una rotatoria piuttosto stretta.
Anche nei curvoni veloci la nostra Mercedes GLK 320 CDI non va mai in affanno: lo sterzo elettroidraulico consente inserimenti precisi e con un filo di gas si riesce ad uscire puliti da ogni situazione senza mai perdere l’appoggio. L’azione dello sterzo alle alte velocità è forse un po’ troppo leggera, anche se questa morbidezza lo rende eccellente nelle manovre di parcheggio, peraltro favorite dall’ampia vetratura che riduce al minimo gli angoli bui. Proviamo i freni, che risultano molto modulabili e potenti grazie a quattro generosi dischi autoventilanti e non fanno una piega neanche se sottoposti a ripetuti interventi al limite.
Un importante plus di sicurezza è il sistema Brake Assist (BAS), che riconosce autonomamente il rischio di tamponamento in base all’azionamento del pedale del freno e genera la massima forza frenante a prescindere dall’intensità con cui viene premuto il freno, riducendo così gli spazi di arresto. In situazioni del genere intervengono anche le luci di stop adattive, che segnalano le situazioni di pericolo ai veicoli al seguito, lampeggiando in caso di forti decelerazioni e frenate a fondo da velocità superiori a 70 km/h e attivando automaticamente le luci di emergenza in caso di arresto della vettura.
Disinvolta anche in off road
Rientriamo alla base ma ci attende un altro giro, questa volta in fuoristrada. Disinseriamo i sensori di parcheggio per evitare che il cicalino suoni per via dei numerosi rami che di tanto in tanto ci tagliano la strada, ma lo scetticismo iniziale si dissolve non appena ci infiliamo in una mulattiera pietrosa, perché le sospensioni indipendenti (schema MacPherson all’anteriore e multilink sull’asse posteriore) copiano alla perfezione le asperità e all’interno il comfort rimane ottimo.
Esitiamo davanti ad una ripida salita con un fondo misto sabbia/sterpaglie, ma i collaudatori che siedono accanto a noi ci consigliano di non farci scrupoli. In effetti, nonostante le Dunlop Sport Maxx di primo equipaggiamento (235/45 all’anteriore e 255/40 al posteriore) non siano proprio l’ideale per questo genere di impiego, la GLK si inerpica sicura, forte di un controllo di trazione davvero efficace e di una protezione del fondo vettura che oltre a proteggere le parti vitali migliora anche l’aerodinamica.
Attraversiamo anche un campo arato da poco e la tedesca galleggia sul terreno senza scomporsi, segno che il DNA della più specialistica Classe G è stato trasferito seppur in chiave meno esasperata anche sull’ultima nata di Stoccarda. Considerando che la Edition1 è delle nuove GLK la meno votata alle escursioni sui terreni difficili è lecito aspettarsi che la versione Chrome possa fare ancora meglio, per via dei cerchi da 19″, la maggiore luce a terra e magari con l’adozione del pacchetto opzionale “Off Road”, che comprende il dispositivo per la guida in discesa DSR, il programma di marcia “G” che modifica l’erogazione, i punti di innesto del cambio e la taratura di ABS, ESP e sospensioni.
Tirando le somme possiamo dire che la Mercedes GLK 320 CDI Edition1 è certamente un’auto pronta ad ogni tipo di impiego, ma anche facile e pratica per coloro che, come il pubblico femminile, hanno bisogno di spazio e comfort in una vettura di grande prestigio. Certo, i consumi e le emissioni di CO2 (208 gr/km) di questa versione Edition1 non sono da record, così come il prezzo, fissato in 58.678 euro Iva e messa su strada inclusa, non è alla portata di tutti. Però i contenuti tecnologici sono molti e la dotazione è davvero completa di tutto quello che ci si può aspettare da un marchio come Mercedes.