Indiscrezione “captata” dal Financial Times: il management giapponese spingerebbe per una scissione dal partner francese che prepara l’arrivo di De Meo.
Aria di rottura fra Renault e Nissan? Come conseguenza dell’”affaire Ghosn”, e nella fattispecie dopo la rocambolesca fuga dell’ex plenipotenziario della “big Alliance” dal Giappone, avvenuta lo scorso 31 dicembre, la stampa internazionale riporta che i vertici del marchio giapponese spingerebbero per velocizzare l’istituzione di “piani di emergenza” per la separazione dalla “Marque à Losanges”. Si tratta di una indiscrezione, dunque al momento da confermare nelle sedi ufficiali; tuttavia, la questione, cui il Financial Times ha dedicato un servizio di apertura in prima pagina nell’edizione di ieri (lunedì 13 gennaio) è di strettissima attualità, e riporta una serie di dettagli interni, pur se da prendere con il beneficio d’inventario. Ma andiamo con ordine.
Il progetto dietro la mancata fusione con Fca?
Sotto i riflettori delle “fonti informate sui fatti”, come indica il quotidiano inglese, ci sarebbe un progetto ai vertici Nissan secondo il quale l’azienda giapponese – che, occorre ricordare, dallo scorso dicembre si avvale del nuovo amministratore delegato Makoto Uchida – potrebbe avere “accelerato” un eventuale divorzio da Renault, e che sia in grado di lasciarsi alle spalle le vicende giudiziarie degli ultimi mesi a carico di Ghosn (accusato di illeciti finanziari e, dall’autunno 2018, sottoposto a provvedimenti di fermo, custodia cautelare ed arresti domiciliari), e che continuerebbero ad incidere sul precedente ventennio di partnership strategica fra la stessa Nissan e Renault. Il programma di scissione dalla “Alliance” sarebbe finalizzato ad una completa separazione delle attività di engineering e di produzione, nonché – dal punto di vista esecutivo – alcuni cambiamenti alle poltrone del Consiglio d’Amministrazione Nissan. Il progetto, fino alle scorse settimane in fase di elaborazione, avrebbe ricevuto un deciso “boost” all’indomani dell’improvvisa fuga di Ghosn dal Giappone alla volta del Libano. Proprio dove, per inciso, mercoledì 8 gennaio aveva, in una conferenza stampa, puntato il dito contro Nissan, accusando l’azienda di avere remato contro le manovre di agreement con Fca che lui stesso, ha dichiarato il detronizzato ex “numero uno” Renault-Nissan, avrebbe fortemente caldeggiato attraverso alcuni abboccamenti direttamente con il presidente di Fiat-Chrysler Automobiles, John Elkann. A questo “J’Accuse” pronunciato da Carlos Ghosn, andrebbe adesso ad aggiungersi un progetto “segreto” di separazione tra Nissan e Renault. Due top manager “senior”, riferisce a questo proposito una news pubblicata dal Corriere della Sera che cita il servizio del Financial Times, avrebbero bollato come “tossica” l’evoluzione dell’alleanza Nissan con Renault. E questo, nonostante si tratti di una partnership da 10 milioni di autovetture all’anno.
E ora arriva De Meo
In questo ambiente, e nel tourbillon di vicende giudiziarie, matrimoni caldeggiati e annullati ancor prima che venissero celebrati, nuove unioni, “voci”, dichiarazioni ufficiali e indiscrezioni, si prepara la nuova poltrona per Luca De Meo, che proprio nei giorni scorsi aveva rassegnato le proprie dimissioni da una Seat che egli stesso ha contribuito a portare in forte utile e – aspetto altrettanto importante ai fini dell’evoluzione dell’azienda – fortemente modernizzato anche in un’ottica “regionale” e hi-tech. Il 53enne top manager di origine lombarda, del resto “cresciuto” in Renault fra gli incarichi che ricoprì in età più giovane, si era dimesso dal ruolo di “numero uno” Seat forse – viene da pensare – con il desiderio di occupare il massimo incarico alla “Marque à Losanges” dopo l’abbandono dell’ormai ex-CEO Thierry Bolloré che aveva lasciato Renault lo scorso autunno per evidenti disaccordi con il presidente del colosso francese Jean-Dominique Senard. Da quest’ultimo, va tenuto conto, adesso si attendono novità di programma sull’”Alliance” entro le prossime settimane. Una partnership sul cui prosieguo lo stesso Senard si era mostrato poco convinto quando, nel 2019, aveva sostituito Carlos Ghosn.