Ospiti d’eccezione per l’inaugurazione dell’8 febbraio al Museo Ferrari di Maranello
La Ferrari è da sempre indissolubilmente legata alle competizioni, ma le corse automobilistiche non riguardano solamente la Formula 1, dove la squadra del Cavallino Rampante ha scritto e continua a scrivere pagine leggendarie, ci sono anche altre gare cariche di fascino e suggestione come la mitica 24 Ore di Le Mans, nella quale “le rosse” hanno trionfato per ben 9 volte in maniera assoluta e 27 nella loro categoria.
Nomi importanti nell’inaugurazione dell’otto febbraio
Per questo sabato 8 febbraio è stata inaugurata presso il Museo Ferrari di Maranello la mostra “Ferrari at 24 Heures du Mans” alla presenza di ospiti del calibro di Pierre Fillon e Gérard Neveu, rispettivamente Presidente dell’Automobile Club d’Ouest e CEO del FIA World Endurance Championship. A fare gli onori di Casa, oltre ad Antonello Coletta, Head of Ferrari Attività Sportive GT, c’erano i piloti ufficiali Competizioni GT che hanno alzato l’ambito trofeo nella gara di durata per eccellenza lo scorso anno nella categoria LMGTE Pro, vale a dire Alessandro Pier Guidi, James Calado, e Daniel Serra, affiancati da altri colleghi di volante dalle doti di guida fuori dal comune che rispondono ai nomi di Giancarlo Fisichella, Toni Vilander. vincitori nel 2012 e 2014 ed Andrea Bertolini, trionfatore alla 24 Ore di Le Mans nel 2015, nonché collaudatore sopraffino, che ha iniziato a sviluppare le “rosse” a soli 19 anni, divenendo il più giovane tra i collaudatori del Cavallino Rampante.
I bolidi esposti
Oltre alla 488 GTE che ha corso e vinto nel 2019, che risplende sotto i riflettori circondata da alcune delle monoposto di Formula 1 più belle e vincenti di sempre, il percorso comprende la possibilità di visionare, dalle 9,30 alle 18, anche una 166 MM Barchetta, vettura con cui Luigi Chinetti e Lord Selsdon trionfarono alla prima partecipazione Ferrari nella grande classica di durata nel lontano 1949 con una prestazione incredibile, nella quale Chinetti guidò per circa 23 ore. Non manca un’altra “rossa” d’eccezione, quella 275 P, la sigla nella lettera sta per Prototipo, con cui nel 1964 Nino Vaccarella e Jean Guichet vinsero nel 1964 in una gara memorabile conclusa davanti ad altre due Ferrari 330 P.
I più audaci potranno sfidarsi al simulatore sulla pista di Le Mans
Come se tutto questo non fosse sufficiente, per i visitatori c’è anche la possibilità di mettersi alla prova. In che modo? Cimentandosi direttamente sul tracciato di Le Mans attraverso un avveniristico e realistico simulatore che riproduce fedelmente i 13 km della pista francese per tentare di battere il tempo di riferimento fatto segnare da David Tonizza, F1 eSport World Champion, partecipando gratuitamente al contest “86,400 Seconds Challenge” per il quale i più talentuosi si ritroveranno il 20 ed il 22 marzo al museo per l’ultima sfida dal quale uscirà il vincitore.
Altre mostre da non perdere
Chiaramente, una volta al Museo Ferrari non potete perdere l’occasione di visitare altre mostre d’eccezione come quella dedicata alle hypercars del Cavallino Rampante che mi hanno regalato momenti di pura ecstasy automobilistica. Vedere da vicino la 288 GTO, la F40, la F50, la Enzo e la LaFerrari anche nella variante Aperta, è un’esperienza che porterò dentro per sempre: averle lì, tutte insieme, nello stesso momento, è un evento tanto raro quanto straordinario.
Dalle piste alla strada dunque, in perfetto stile Ferrari e secondo la filosofia tanto cara al Drake che rimarrà immortale come le vetture che portano il suo nome.