La “Rossa” è stata svelata non a Maranello, ma nella cornice (storica per l’Italia) del Teatro Valli di Reggio Emilia. Dettagli, caratteristiche e tecnica.
Si chiama “SF1000” come il millesimo GP nella settantennale storia della F1 che si disputerà nella stagione 2020 quasi ai nastri di partenza (il “via” ufficiale avverrà nel weekend del 15 marzo, in occasione del GP di Australia sul tracciato di Albert Park, a Melbourne); al momento non si sa quando effettivamente l’”evento-Giubileo” avrà luogo: potrebbe avvenire la prossima estate, sempre che – come tutto il mondo si augura – nel frattempo l’emergenza del coronavirus rientri e il GP di Cina del 19 aprile avrà luogo. È la nuova Ferrari SF1000, svelata nella cornice del Teatro Valli di Reggio Emilia: un palcoscenico d’onore per la nuova “Rossa” che milioni di tifosi attendevano, il luogo nel quale, il 7 gennaio 1797, per la prima volta nella storia venne sventolato il Tricolore italiano. La monoposto “numero sessantasei” uscita dalle officine di Maranello costituirà lo strumento attraverso il quale Sebastian Vettel e Charles Leclerc punteranno alla conquista di un titolo che manca dalle bacheche del “Cavallino” dal 2007 (Piloti, con Kimi Raikkonen) e Costruttori (2008).
John Elkann: “Luogo simbolo per il nostro Paese”
La ricorrenza storica del primo Tricolore italiano che data a 223 anni fa, è stata celebrata, a suggellare lo strettissimo legame tra la Scuderia Ferrari e l’Italia, dal presidente Fca John Elkann. Intervenuto al “vernissage” della nuova monoposto in tinta rosso opaco (livrea dunque confermata; inedita, invece, la grafica neo-rétro dei numeri di gara), ovviamente insieme allo “Stato maggiore” di Ferrari, della Scuderia, della coppia di piloti titolari, Elkann ha lanciato agli appassionati un messaggio nel quale si fa esplicito riferimento all’ambizione: “Orgogliosi di rappresentare l’Italia nel mondo, abbiamo scelto questo luogo (il Teatro Valli, n.d.r.) simbolico per il nostro Paese”. “Quest’anno – prosegue Elkann – la F1 disputerà il GP numero mille della sua storia: Ferrari è l’unico Costruttore ad essere stato sempre presente dal 1950. E abbiamo sempre fame di vittoria; conosciamo bene quanto sia impegnativa la sfida, ma questo per noi è uno sprone a dare sempre il massimo”. E che l’immagine-Ferrari sia legata a filo doppio, anzi triplo, all’Italia, trova nuova conferma nella conclusione dell’intervento di Elkann, avvenuta -dopo avere menzionato il lavoro di ingegneri, tecnici e meccanici – esibendo una bandiera tricolore ed un’altra, con su stampato lo slogan “Essere Ferrari”.
Louis Camilleri: “Talento e determinazione; sarà una stagione importante in previsione del 2021”
Il CEO Louis Camilleri, nell’illustrare la nuova monoposto e l’imminente stagione 2020 della massima Formula, punta i propri riflettori su due delle qualità proprie della passione tutta italiana nella realizzazione di quelle che, agli occhi del mondo, vengono poi individuate come “eccellenze nazionali”, di cui Ferrari fa parte fin dagli albori della sua epopea: “Donne e uomini che lavorano nella ‘Scuderia’ operano senza sosta per lo sviluppo delle nostre monoposto, con talento e con determinazione per concretizzare le ambizioni di noi tutti. Le qualità che possiedono i nostri piloti, insieme allo stesso orgoglio di fare parte della Ferrari”. “La nuova stagione sarà interessante e importante: il 2021 è dietro l’angolo, e con esso arriveranno le nuove regolamentazioni. Siamo ansiosi di metterci al lavoro per ottenere nuove vittorie”.
Binotto: “Impegnati su due fronti”
L’introduzione alla prossima stagione, da parte dell’amministratore delegato del “Cavallino”, viene confermata dal team principal della “Rossa”. Mattia Binotto, dopo avere ricordato quanto Enzo Ferrari amava sostenere sull’impatto emozionale che ogni vettura di Maranello suscita fra gli appassionati di tutte le età (“Chiedete a un bambino di disegnare un’auto: la disegnerà rossa”), sceglie un percorso di illustrazione rivolto, parallelamente, al futuro immediato ed a quello successivo. Se, infatti, la nuova Ferrari SF1000 (chiamata, insieme ai due “volanti” Leclerc e Vettel, al compito di rompere la lunga serie vittoriosa delle “Frecce d’Argento” Mercedes) risulta, nel complesso, una evoluzione rispetto alla “vecchia” SF90 del 2019, per il prossimo anno occorrerà procedere su una base totalmente diversa. Quindi: durante la stagione iridata che prenderà il via il mese prossimo, “sotto” con le necessarie fasi di sviluppo; e, nel contempo, procedere con la messa in cantiere del programma 2021. “Sarà un’annata particolare – osserva Binotto – La F1 si prepara a vivere uno dei cambi ai regolamenti più articolati della sua storia. Dobbiamo continuamente evolvere, fare tesoro degli errori commessi, puntare la nostra attenzione sull’affidabilità e dimostrare di essere pronti per affrontare il 2021 e le nuove sfide che ci attendono”.
Simile, ma diversa
Fra gli interventi di maggiore rilievo, un notevolissimo impegno è stato profuso con l’obiettivo di ridurre i pesi, per “snellire” la monoposto (e ottimizzare così l’aerodinamica: ne parliamo più diffusamente qui sotto) e aggiornare il modulo di propulsione, che sulla base dei nuovi regolamenti stabilisce una riduzione del 50% nel consumo di lubrificante. Seppure a prima vista piuttosto simile nell’aspetto generale, la nuova SF1000 è in realtà “Differente, e molto: è stata evoluta in maniera ‘estrema’ in ordine al regolamento”, dichiara Mattia Binotto. Per conoscere ulteriori dettagli (soprattutto “sotto”), non resta che attendere i prossimi giorni, ed il via alla consueta fase di test pre-Campionato che inizierà, a Barcellona, mercoledì 19 febbraio e si protrarrà fino a venerdì 21 (la prima tornata di prove) e riprenderà mercoledì 26 per rimanere in cartellone fino a venerdì 28 febbraio.
I dettagli di aerodinamica e telaio
- Muso. La sezione anteriore di Ferrari SF1000 “estremizza” lo sviluppo della “vecchia” SF90 della scorsa stagione. Si nota, fra i particolari più evidenti, una maggiore sporgenza dei componenti strutturali che supportano l’ala anteriore, in ordine di garantire un più accentuato carico aerodinamico. “La realizzazione di questo nuovo ‘naso’ – indicano le annotazioni tecniche Ferrari – si è rivelata piuttosto complessa per gli ingegneri e lo staff specializzato nei materiali compositi, per via della necessità di superare il crash test obbligatorio dalle normative FIA: la ‘sfida’ ha dato esito positivo al primo tentativo”
- Fianchi. Le “pance”, funzionali alla direzionalità dei flussi dell’aria verso aree ben determinate della monoposto, sono per regolamentazione tecnica 2020 sostanzialmente invariate rispetto al 2019. Tuttavia, nel caso della nuova SF1000 la conformazione risulta essere più complessa: l’obiettivo è, come peraltro messo in luce durante la presentazione, un più marcato affinamento aerodinamico sulla monoposto
- Sospensioni anteriori. Oltre che per la dinamica e la stabilità della vettura, le sospensioni – in special modo i bracci degli elementi anteriori – sono nelle monoposto di F1 fondamentali anche in termini di efficienza aerodinamica, considerato anche il ruolo attivo che essi svolgono per i flussi dell’aria verso la parte posteriore della vettura. Per la nuova Ferrari SF1000, particolare attenzione è stata prestata all’integrazione dei punti di fissaggio delle sospensioni e dei condotti dei freni per massimizzare il carico aerodinamico aerodinamico garantendo nel contempo il giusto livello di raffreddamento per i dischi e le pinze dei freni
- Impianto di raffreddamento. Per ottimizzare il livello delle performance, la nuova monoposto 2020 ha richiesto un attento studio anche sulle dimensioni dei componenti e sulla riduzione dei pesi. Nello specifico, alcune parti del sistema di raffreddamento sono, nel telaio di Ferrari SF1000, state collocate leggermente più in basso, in modo da ottenere un ulteriore abbassamento del baricentro: anche questo contribuisce alle prestazioni della vettura.
- Aerodinamica posteriore. Maggiormente rastremata rispetto alla precedente SF90 del 2019, questa zona della nuova monoposto 2020 si avvale di un approfondito programma di engineering relativo all’ottimizzazione della forma dei componenti al di sotto del cofano. “La struttura più avvolgente – fa notare la “guida” Ferrari alla nuova monoposto – aiuta ad aumentare il carico aerodinamico pulendo il flusso d’aria verso l’ala posteriore. La scatola del cambio è stata ridotta nelle dimensioni per consentire la nuova forma alla carrozzeria, pur producendo la stessa quantità di raffreddamento della vettura monoposto 2019, nonostante la riduzione dello spazio disponibile”.
E questa è la scheda tecnica
- Telaio: struttura composita in fibra di carbonio e honeycomb
- Ruote: cerchi da 13” anteriori e posteriori
- Impianto frenante: freni a disco (Brembo) in fibra di carbonio, autoventilanti, con sistema di controllo elettronico per quelli posteriori
Motore termico
- Cilindrata: 1.600 cc
- Numero di cilindri e architettura: 6cilindri a V di 90°
- Alesaggio x corsa: 80 mm x 53 mm
- Numero valvole: 4 per cilindro
- Alimentazione: iniezione diretta; pressione massima di iniezione: 500 bar
- Regime massimo di rotazione: 15.000 giri/min
- Sovralimentazione: turbocompressore ad iniezione forzata
Sistema ERS (Energy Recovery System)
- Energia della batteria: 4MJ
- Potenza Mgu-k: 120 kW
- Regime massimo di rotazione Mgu-k: 50.000 giri/min
- Regime massimo di rotazione Mgu-H: 125.000 giri/min
- Cambio: Ferrari ad otto rapporti+RM di tipo sequenziale ad azionamento semi-automatico a controllo elettronico, collocato in posizione longitudinale
- Trasmissione: differenziale a slittamento limitato a controllo idraulico.