Nel Gran premio di Singapore il pilota tedesco sale sul gradino più alto del podio. Terzo Alonso, sempre più lanciato verso il titolo piloti.
Nel Gran premio di Singapore il pilota tedesco sale sul gradino più alto del podio. Terzo Alonso, sempre più lanciato verso il titolo piloti.
Questa volta l’alternatore non si è sbriciolato (grazie ai nuovi cuscinetti che la Magneti Marelli ha montato al posto dei vecchi) e così Sebastian Vettel è riuscito ad agguantare l’ennesima vittoria a Singapore. Non vinceva dal Barhein, quarta prova del mondiale, il tedeschino, e per dieci gare era rimasto senza la prima posizione. Posizione che, a onor del vero, sarebbe dovuta andare a Lewis Hamilton, poleman per la quarta gara consecutiva. E la cabala dice che chi parte in pole, a Singapore (è successo così tre volte sui quattro GP precedenti) di solito taglia primo il traguardo.
Il pilota della McLaren, partito in maniera impeccabile, era sulla strada giusta, quando al 25° giro per lui ha ceduto il cambio e non c’è stato niente da fare.
La partenza si era svolta in maniera abbastanza regolare almeno per le prima tre file. Solo un irruento Di Resta era riuscito a sopravanzare, ma solo per pochi metri, la Ferrari di Alonso, che si riprendeva subito la sua quinta piazza, mentre Maldonado perdeva un paio di posizioni. Si fermava subito Massa per il cedimento di un pneumatico, per un contatto col russo Petrov, e riparte ultimo.
Non è facile superare a Singapore e il trenino continuava fino al 25° passaggio quando il leader Hamilton era costretto al ritiro. Al comando andava Vettel inseguito da Button, Maldonado e Alonso.
Ancora meno di dieci giri e poi la prima safety car, entrata in pista per agevolare i commissari di percorso intenti a spostare la monoposto di Kartykeian finita a muro. Così il plotoncino si ricompattava ancora per pochi giri, fino a quando lo “zio” Schumi sbagliava la frenata e tamponava clamorosamente il povero Vergne.
Tutti di nuovo ai box a cambiare gomme e questa volta non più emozioni, se non il ritiro dello sfortunato Maldonado anche lui per problemi al cambio che liberava il terzo posto sul podio per il ferrarista Alonso.
Il quale, a gara finita, poteva ben sorridere. Il suo più temuto avversario, Hamilton, non andava a punti e precipitava al quarto posto nella classifica del mondiale a ben 52 punti dal leader ferrarista. Che ora, alla vigilia della quindicesima prova del mondiale, Alonso si trova sempre più al comando con 194 punti davanti a Vettel risalito a 165, poi il regolare Raikkonen che è a 149.
Detto dei tre del podio, Vettel Button e Alonso, non resta che ricordare il buon quarto posto di Di Resta che ha regolato Rosberg, Raikkonen, il rientrante Grosjean e l’altro ferrarista Massa, che ha corso di rincorsa finendo decorosamente ottavo.
Che dire di questa Ferrari? Almeno che è tra le più affidabili, con un Alonso che se non gli cascano altre vetture in testa è regolarmente da podio. Magari non al primo posto, ma sempre a punti pesanti. Non sarà emozionante, ma i mondiali alla fine si possono anche vincere così.