L’ex amministratore avrebbe intascato parte dei 7 milioni e mezzo di euro del finanziamento pubblico destinato a corsi di formazione.
L’ex amministratore avrebbe intascato parte dei 7 milioni e mezzo di euro del finanziamento pubblico destinato a corsi di formazione.
Il cerchio si strige intorno alla famiglia Rossignolo: è stato arrestato anche Gian Luca, ex amministratore della De Tomaso e figlio dell’imprenditore Gian Mario, che ha cercato di far rivivere il marchio ed è finito in manette nel luglio scorso insieme a un dirigente e un mediatore creditizio dopo il fallimento della Casa.
L’inchiesta è la stessa, quella che riguarda, secondo la contestazione della Procura della Repubblica di Torino e della Guardia di Finanza, i 7 milioni e mezzo di euro che l’azienda avrebbe ricevuto per dei corsi di formazione professionale destinati ai dipendenti e mai effettuati.
Rossignolo junior è accusato di aver svolto un ruolo fondamentale nel rilascio della falsa fidejussione, la polizza utilizzata per arrivare al finanziamento pubblico a garanzia del Ministero del Lavoro: avrebbe trattenuto parte del finanziamento, girandone una cifra sostanziosa come compenso al mediatore attualmente in carcere.
Gian Luca, per non destare sospetti, avrebbe fatto versare la somma sul conto corrente bancario della madre della sua convivente, che in seguito l’avrebbe girata in parte allo stesso Rossignolo in parte alla figlia. L’autorità giudiziaria, nel frattempo, ha disposto nei confronti della famiglia una confisca preventiva di beni mobili e immobili per il valore totale di 2 milioni di euro.