Il Gran Premio dell’India vede trionfare un Vettel sempre più lanciato verso il titolo mondiale. L’ottimo Alonso non va oltre la seconda piazza.
Il Gran Premio dell’India vede trionfare un Vettel sempre più lanciato verso il titolo mondiale. L’ottimo Alonso non va oltre la seconda piazza.
E’ piuttosto avvilente dover gioire di una strepitosa prestazione da parte del nostro alfiere della Ferrari quando lo stesso continua a perdere punti rispetto al suo avversario, con il titolo che si sta sempre più allontanando. Ma così è andata anche nel GP dell’India, dove Alonso, che era distaccato di soli 4 punti da Vettel, ora lo insegue a 13 punti di distanza.
Eppure non c’è niente da eccepire sulla prestazione del giovane asturiano. Una partenza impeccabile dalla terza fila, un attacco diretto alla due McLaren che lo precedevano, con la conquista subito del quarto e poi del terzo posto. E solo grazie a un problemino al Kers di Webber è arrivata la seconda piazza. Ma questa è la situazione in casa Ferrari, dove a un Alonso nel pieno della sua maturità agonistica purtroppo non corrisponde una vettura all’altezza della concorrenza. Una vettura sì capace di consentire grandi inseguimenti, velocissima (316 km/h!) ma ancora carente in aderenza in uscita dalle curve più lente. E soprattutto non in grado di consentirgli buone prestazioni in sede di qualifica. E’ chiaro che partendo dalla terza fila è sempre più difficile pensare al successo totale.
E’ stato un bel Gran Premio? Beh,forse nelle fasi finali, quando sotto alla monoposto del leader della gara, indisturbato sin dal via, compariva uno scintillio che poteva far pensare a un cedimento del fondo piatto. Ma ancora una volta, quasi per miracolo, lo scintillio è cessato consentendo a Vettel di reagire in extremis con giri più veloci. Addirittura l’ultima tornata è stata record prima per Vettel, poi per Alonso e infne anche per Button. Per il resto nessuna emozione. Partenza corretta, molto buona come al solito quella di Alonso, e poi tutti in fila con le due Red Bull che si involavano tranquille. Un solo contatto a via tra Vergne e Schumacher, con il cedimento della posteriore sinistra del tedesco.
Massa al volante di una Ferrari leggermente diversa da quella del compagno (nell’aerodinamica inferiore) si è battuto per tutta la gara con Raikkonen che è riuscito a contenere, sopravanzato nell’ordine di arrivo dalle due McLaren, una delle quali, quella di Hamilton, ha addirittura cambiato il volante in corsa per cercare di ovviare a certi problemi con le farfalle del cambio.
Sul piano delle strategie alla Ferrari non hanno sbagliato niente, soprattutto nella preparazione della gara con la scelta di un assetto, e di una preparazione motore, tutte volte alle migliori prestazioni velocistiche, che hanno premiato su questo tracciato che ha due rettilinei piuttosto importanti. A fine gara Alonso è sembrato soddisfatto. Lui ci ha messo tutto il suo potenziale. Ora toccherà alla Ferrari dargli quel “qualcosa” in più che gli consenteno, nelle prossime tre gare, di essere più competitivo, soprattutto in qualifica. Tra Abu Dhabi, domenica prossima, e le trasferte americane e sudamericane, ci sono ancora 75 punti da attribuire. Vettel è a quota 240, Alonso 227, molto più lontani Raikkonen e Weber, già matematicamente fuori portata Hamilton e Button. Ferrari, pensaci tu.