La Volkswagen Golf Cabriolet TDI si rivela una scoperta per ogni stagione grazie al tetto in tela di pregevole fattura.
La Volkswagen Golf Cabriolet TDI si rivela una scoperta per ogni stagione grazie al tetto in tela di pregevole fattura.
Nove secondi e mezzo, tanto serve alla Volkswagen Golf Cabriolet per scoprire la capote in tela “vecchio stile” e regalare il cielo a chi ama la guida en plein air. Ma, bando ai romanticismi, questa cabrio è anche solida e concreta quanto il modello da cui deriva, sua maestà la Golf VI.
Abbiamo provato la versione diesel, equipaggiata con il 4 cilindri 1.6 litri da 105 CV, che abbina una valida fluidità di marcia a consumi davvero contenuti per viaggiare tutto l’anno anche a capote aperta.
Esterno: classica e proporzionata
La Golf Cabriolet, nella parte anteriore ha gli stessi tratti della penultima Golf, quindi ha una “faccia” conosciuta, ordinata ed elegante. Non ci sono concessioni alla fantasia, non fosse altro per i fari bi-xeno con luci diurne a LED che le donano un’aria caratteristica. La fiancata è pulita e la capote si integra bene con la linea della vettura che aperta appare ancora più filante. Dietro, troviamo un accenno di coda in cui le luci a LED rubano la scena. Nel complesso, l’insieme risulta piacevole e ordinato, impreziosito dalla cromatura che circonda la linea di cintura e si estende fino al contorno della capote nella zona posteriore e dai cerchi in lega da 16 pollici con pneumatici 205/55.
Interno: sobria e curata in puro stile Golf
Se l’esterno della VW Golf Cabrio appare come il trionfo dell’equilibrio, l’interno non è da meno, fatta eccezione per alcune finiture silver che riguardano le bocchette d’areazione, la parte inferiore della leva del cambio e i comandi sui pannelli porta. Per il resto, troviamo un quadro strumenti classico con due grandi quadranti per indicare i giri del motore e i km/h che ne contengono altri due di piccole dimensioni per controllare la temperatura dell’acqua e il quantitativo di carburante e un display centrale dove appaiono le indicazioni del computer di bordo. Belli i sedili in pelle con la parte centrale in Alcantara e il volante a tre razze, curata la finitura che risulta ineccepibile anche nella parte bassa dei pannelli porta. L’unico appunto si può fare al vano posizionato sotto il bracciolo anteriore che ospita la presa AUX e non ha lo spazio adeguato per fungere da valido svuota tasche.
C’è spazio per 4 persone che possono viaggiare comodamente, con la capote o en plein air, in questo caso, qualora si volesse utilizzare il frangivento, l’abitabilità si riduce esclusivamente ai soli posti anteriori. Abbastanza capiente il bagagliaio che comunque non va oltre i 250 litri e risulta poco pratico in fase di carico perché la parte superiore non si alza come il portellone della Golf convenzionale, ma è solo un piccolo scotto da pagare alla Cabriolet. Veniamo al pezzo forte, ovvero la capote in tela, diciamo subito che il suo aspetto è robusto e che risulta davvero ben fatta, d’altra parte isola con la stessa efficacia di un tetto convenzionale e consente di scoprire la vettura in soli 9,5 secondi anche in movimento fino ad una velocità di 30 km/h.
Alla guida: fluida, scorrevole e sicura
La Volkswagen Golf Cabriolet della nostra prova è una vettura furba, di quelle che possono essere usate tutto l’anno senza ripensamenti, che non gravano sul bilancio familiare, considerata la cilindrata e la potenza contenuta, e risultano facili da guidare. Il suo 1.6 TDI da 105 CV non è un motore fatto per spingere e aggredire i tornanti, ma la sua coppia di 250 Nm disponibile a soli 1.500 giri, consente di riprendere velocità senza fatica e di ricorrere raramente al cambio manuale a 5 marce, che si contraddistingue per la frizione leggera e gli innesti davvero precisi.
Di conseguenza, a bordo della Golf Cabriolet si viaggia fluidi, in silenzio, tanto che a capote chiusa sembra di essere su un’auto convenzionale, e a volte si superano i limiti senza accorgersene perché il comfort acustico, le sospensioni che smorzano con disinvoltura ogni asperità e gli appoggi in curva tolgono la percezione della velocità effettiva. D’altra parte i 188 km/h di velocità massima dicono che la Golf Cabriolet può viaggiare entro i limiti autostradali nel massimo della scioltezza. Abbiamo verificato la protezione della capote anche sotto il diluvio delle ultime settimane e possiamo affermare che sotto la pioggia battente, anche di forte intensità, la copertura delle Golf Cabriolet è sempre efficace.
Anche quando le temperature scendono in maniera preoccupante, l’abitacolo rimane sempre caldo senza insidiosi spifferi: davvero un bel lavoro! Con il sole poi, bastano 9,5 secondi per ritrovarsi con il vento tra i capelli utilizzando l’apposito comando che dà inizio al meccanismo d’apertura automatico. Con i 4 vetri sollevati la Golf in versione aperta non crea vortici fastidiosi e la marcia a media velocità risulta gradevole, ovviamente, per un maggior comfort si può montare il frangivento ma non sempre è indispensabile. Anche scoperta, la compatta di Wolfsburg si dimostra precisa e sicura nei cambi di direzione, con una percorrenza di curva sostanzialmente neutra, aiutata anche dal motore fluido e dall’erogazione non troppo esuberante. Tutto ciò si traduce in consumi contenuti che consentono di fare circa 1.200 km con un pieno e di ottenere percorrenze nell’ordine dei 21,8 km/l se non si esagera con l’acceleratore: ce ne è abbastanza per mettere in difficoltà una vettura ibrida o a Gpl.
Prezzo: una scoperta da 27.350 euro
La Golf Cabriolet, diciamolo subito, non è un’auto regalata, per averla, nella versione equipaggiata con il 1.6 TDI da 105 CV occorrono 27.350 euro, ma la lista degli optional come dimostra l’esemplare della nostra prova, equipaggiato con Design & Style Pack, fari bi-xeno con luci diurne e illuminazione targa a LED, ingresso per fonti audio esterne Media-In nel bracciolo centrale anteriore, Mirror Pack, navigatore satellitare RNS 510, 6 altoparlanti, ruota di scorta minispare, Technology Pack, climatronic e vernice metallizzata, è molto lunga. Per cui occhio a non farsi prendere la mano, perché il prezzo potrebbe lievitare sensibilmente.