Fiat ha annunciato l’assunzione dei primi 19 dei 145 operai iscritti alla Fiom che devono essere reintegrati per decisione del giudice.
Fiat ha annunciato l’assunzione dei primi 19 dei 145 operai iscritti alla Fiom che devono essere reintegrati per decisione del giudice.
Un comunicato della Fiat annuncia che il gruppo torinese ha avviato le procedure per l’assunzione dei primi 19 lavoratori iscritti alla Fiom che, secondo il Tribunale, sono stati precedentemente discriminati per una sorta di “ritorsione” nei confronti del sindacato guidato da Maurizio Landini, il quale si era rifiutato di firmare il contratto proposto dal costruttore ai dipendenti dello stabilimento di Pomigliano d’Arco.
La vicenda pone fine alla vicenda legale che aveva visto Fiat condannata ad assumere i lavoratori già il 21 giugno scorso, per poi ribadire tale sentenza anche il 19 ottobre, quando i giudici della Corte d’Appello avevano rigettato le ragioni del gruppo, che aveva negato ogni azione premeditata per escludere gli iscritti alla Fiom.
Fiat, da parte sua, ribadisce che la sentenza del giudice crea una “distorsione”, ma nonostante ciò sottostarà alle imposizioni del Tribunale. In tutto gli operai da integrare sono 145, per una situazione che nel comunicato del gruppo viene vista come un danno: “oltre a rappresentare un onere economico aggiuntivo, sono del tutto ingiustificate dal punto di vista gestionale”.
Fiat parla di organico attuale sovradimensionato rispetto alle necessità produttive, spiegando la situazione con la flessione della domanda di auto dei mercati italiani ed europeo. Questo stato di cose, continua il comunicato: “comporta un ricorso alla cassa integrazione di 48 giorni nel secondo semestre di quest’anno. Le assunzioni in questione avvengono proprio in un periodo in cui l’attività produttiva dello stabilimento è sospesa”.
Dal Lingotto non possono che attenersi alle disposizioni del Tribunale, ma appare scontato che la situazione non è delle più distese, tanto che è facile prevedere come non mancheranno nei prossimi giorni delle polemiche per queste assunzioni che, a detta di Fiat, sono “forzate” e “ingiustificate”.