La FIA attacca ancora la FOTA e la accusa di volersi appropriare della Formula 1. E Mosley pubblica la corrispondenza con Montezemolo
La FIA attacca ancora la FOTA e la accusa di volersi appropriare della Formula 1. E Mosley pubblica la corrispondenza con Montezemolo
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La guerra dei comunicati continua. Nell’ennesima nota per la stampa pubblicata sul sito della Fia il presidente Mosley continua ad attaccare la Fota. Due le principali contestazioni mosse dalla federazione: i team vogliono “assumere il controllo delle regole della Formula 1” ed “espropriare i diritti commerciali“.
Questi obiettivi sono ritenuti “inaccettabili” dalla Fia, che ha infatti confermato il tetto al budget per i team di 45 milioni di euro.”La Fia e la Formula One Management – si legge nella nota della federazione – hanno impiegato decenni a costruire il campionato di Formula 1 e renderlo l’evento motoristico più seguito nel mondo. Alla luce dei questo successo, la Fota – composta da partecipanti che vanno e vengono secondo piacimento – si è posta due chiari obiettivi: assumere il controllo delle regole della Formula 1 dalla Fia ed espropriare i diritti commerciali da questa. Questi sono obiettivi che la Fia non può accettare“.
La Fia ha spiegato che la linea dura sul budget cap deriva dalle lezioni imparate nel tentativo di ridurre i costi dei motori, e dal fatto che i costruttori hanno rifiutato di impegnarsi in questo senso nel lungo periodo.”Il signor Montezemolo ha promesso – recita il comunicato- di assicurare le necessarie garanzie dal principale costruttore. Ha continuato a promettere questo durante tutto l’inverno, l’ultima volta in un incontro che ha avuto col presidente della Fia il 23 febbraio 2009“.
“Allo stesso tempo – prosegue la Fia – la Fota e il signor Montezemolo hanno rifiutato ogni tentativo di incontrarci per discutere la riduzione dei costi. Non ce n’è bisogno, è stato detto alla Fia. Le misure della Fota sarebbero state adeguate e avrebbero lavorato per la riduzione delle macchine con una terza vettura per team. A marzo è stato chiaro che la Fota non aveva alcuna intenzione di facilitare l’ingresso di nuovi team, in realtà erano contrari”.
“Se vogliamo vedere tecnologie innovative in Formula 1, l’unica strada è quella di limitare le spese e dare agli ingegneri la libertà tecnica di fare il loro meglio con un budget determinato. Questo – sottolinea ancora la federazione – è esattamente quello che avviene nel mondo normale ed è l’unica strada per la Formula 1. Senza innovazioni tecnologiche, la Formula 1 morirà. Senza una vera riduzione dei costi, la Formula 1 perderà i suoi team. Ecco perché la Fia insiste sulla riduzione dei costi nelle nuove regole“.
La Federazione Internazionale dell’Automobile ha anche pubblicato, nella stessa comunicazione ufficiale, la corrispondenza tra il presidente, Max Mosley, e il numero 1 della Ferrari e dell’associazione dei team, Luca Cordero di Montezemolo. Un botta e risposta epistolare che non ha risparmiato colpi bassi, come una citazione di un discorso dell’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, da parte del numero 1 della Fia.
La corrispondenza Mosley-Montezemolo
Tutto ha inizio con una lettera scritta il 28 Aprile, alla vigilia del Consiglio Mondiale che il giorno successivo avrebbe dovuto deliberare l’approvazione del nuovo regolamento tecnico, in cui Montezemolo sottolineava problemi di tempistica: “Inizialmente questa riunione straordinaria era stata convocata per prendere decisioni sul caso McLaren – si legge nella lettera -. Pochi giorni fa è stato aggiunto questo nuovo elemento di discussione. Il materiale rilevante, che mi viene detto essere composto da più di 100 pagine, peraltro ci è stato consegnato meno di 48 ore prima della riunione. Tutti gli aspetti del nuovo regolamento dovrebbero essere attentamente esaminati“.
“Non ritengo che la tempistica sia ragionevole, primo perché non c’è estrema urgenza di introdurre queste modifiche proprio ora e poi perché è necessaria un’attenta analisi che coinvolga i team. Vorrei portare alla tua attenzione all’importanza di coinvolgere i team nel processo di realizzazione delle nuove regole, che poi è la ragione per cui, sin dal Patto della Concordia del 1982, il Consiglio Mondiale non ha mai introdotto o modificato il regolamento senza che questo fosse prima approvato dalla Commissione di F1“.
“Non ci sono dubbi che se dovessero essere create due categorie di team questo significherebbe che una avrebbe dei vantaggi sull’altra e che il campionato sarebbe ingiusto e falsato. Questo potrebbe generare confusione nella testa degli spettatori, cosa che abbasserebbe notevolmente il valore della Formula 1.Tutti i team sono d’accordo di discutere dettagliatamente la tua proposta nel corso della prossima riunione del Comitato Esecutivo della Fota, convocata, come sai, per il prossimo 6 maggio. Nel frattempo credo che sarebbe appropriato se il Consiglio Mondiale della Fia discutesse la materia senza prendere decisioni“.
La replica di Max Mosley è datata 29 aprile, lo stesso giorno in cui era stato convocato il Consiglio Mondiale della Fia per approvare il nuovo regolamento. Il primo passo del manager britannico è quello di rispondere attraverso la citazione di un discorso pronunciato dall’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, nel quale preannunciava una serie di misure restrittive per far fronte alla situazione di crisi finanziaria internazionale.
Nelle parole di Marchionne riportate da Mosley in particolare si legge quanto segue: “Dobbiamo premere sul freno… tagliando per tornare a ciò che è essenziale. Dobbiamo portare la gente intorno a un tavolo e dire: ‘guardate ragazzi, la festa è finita’. Potrà essere doloroso, orribile, ma se vogliamo fare la cosa giusta per questa industria occorre farlo ora“.Terminata la citazione di Marchionne, il presidente della Fia ha voluto precisare le sue principali preoccupazioni: “Nonostante le mie ripetute richieste non c’è un solo costruttore che ci abbia sottoposto un impegno, dal valore legale, a proseguire in Formula 1. Potremmo perdere un altro team da un momento all’altro e siamo consci del fatto che l’attuale livello di spesa sia insopportabile per i team indipendente“.
“Se riuscissimo a ridurre il rischio di collasso del Campionato Mondiale di F.1 – si legge nella lettera che il presidente della Fia ha indirizzato a Montezemolo – allora potremmo permettere l’introduzione di nuovi team. Dobbiamo anche ridurre i costi in maniera drastica. La questione è urgente, perché un nuovo team deve sapere ora se potrà partecipare o meno nel 2010. E’ già molto tardi per partire“.
Nella sua replica infatti Mosley risponde anche alle critiche rivolte da Montezemolo alla Fia in tema di tempistica: “Quanto hai scritto sul fatto che voi abbiate ricevuto il (nuovo) regolamento soltanto ieri non è corretto. Il taglio dei costi era stato votato dal Consiglio Mondiale della Fia il 17 marzo. Erano presenti anche rappresentanti della Ferrari e avete scelto di non discutere con noi sulla questione nel corso delle ultime sei settimane“.
“E’ vero poi che il regolamento è costituito di circa 100 pagine, ma non tutte sono ‘materiale rilevante’ come hai sottolineato. Quelle 100 pagine contengono regole già in vigore e sulla base delle quali voi siete già in gara e presumibilmente correreste anche nel 2010. La proposta di taglio dei costi consiste in poche righe oltre a 5 pagine di misure finanziarie. Le proposte Fota sono inefficaci. Confermato il tetto al budget 2010“.