Il procuratore di Parma indica che il veicolo può essere strumento essenziale a violare il decreto “Io resto a casa”, dunque può essere sequestrato.
Chi non rispetta le disposizioni del Governo contenute nel Dpcm “Io resto a casa” del 9 marzo 2020 e viene sorpreso dalle forze di polizia a circolare per strada, alla guida del proprio veicolo e senza uno dei giustificati motivi indicati nell’autocertificazione che è obbligatorio portare sempre con sé, rischia grosso: oltre alla violazione all’art. 650 del Codice Penale (mancato rispetto di un provvedimento dell’Autorità) ed all’art. 495 CP (falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri), potrebbe anche configurarsi la possibilità di vedersi sequestrato il veicolo.
La motivazione è presto spiegata: il fatto di trovarsi in auto (o in moto) senza una motivazione valida ai fini delle misure di autoprotezione emanate dal Governo, che impongono di uscire di casa il meno possibile e – appunto – soltanto per “comprovati motivi” – viola una prescrizione dell’Autorità pubblica. Quindi: può valere l’applicazione del sequestro dello strumento attraverso il quale un soggetto ha potuto trasgredire alle ordinanze del Governo.
Può configurarsi la misura del sequestro preventivo
A questo proposito, il procuratore della Repubblica di Parma, Alfonso D’Avino, ha nei giorni scorsi emanato una direttiva volta all’interpretazione delle misure applicative del decreto Covid-19. Nella fattispecie, la quinta parte della normativa – inviata alla Questura di Parma ed alle forze di polizia territoriali – indica, in materia di “Sequestro preventivo” relativo alle “violazioni connesse agli spostamenti”, come “A certe condizioni sembra percorribile la strada del sequestro preventivo dell’auto utilizzata”.
Bisogna stabilire se il veicolo è effettivamente essenziale alla violazione
Da parte dell’organo accertatore, è da rilevare – dice il procuratore di Parma – se l’auto, o la moto, costituiscano uno “strumento occasionale” di commissione del reato, oppure ne siano parte “essenziale”. Al primo caso possono, ad esempio, appartenere “atti persecutori” (stalking). Diverso è, secondo il magistrato parmense, il fatto di vedersi fermati dagli agenti in una circostanza non prevista dal decreto del Governo (appunto: senza che vi sia un giustificato motivo perché in quel frangente ci si trovasse fuori casa). Ed ecco che l’auto (o la moto, il furgone o qualsiasi altro veicolo) assume valenza di “strumento essenziale di commissione del reato”. In altre parole: è proprio grazie all’utilizzo dell’auto che il reato viene commesso, “Posto che l’auto è il mezzo attraverso il quale lo spostamento illecito viene attuato”.
Quando potrebbe avvenire il sequestro dell’auto utilizzata illecitamente?
Facciamo un esempio pratico. Sto recandomi a fare la spesa, nella zona dove io abito, e porto con me l’autodichiarazione (che dallo scorso 17 marzo è stata sostituita da un nuovo modulo): sono passibile di denuncia penale e/o di sequestro della mia auto? In questo caso no: uscire di casa per recarsi al più vicino supermercato che sia fornito dei prodotti alimentari dei quali io necessito fa parte di uno dei tre motivi che permettono di uscire di casa, e che riportiamo brevemente:
- Motivi di carattere lavorativo (ovvero se, escludendo ovviamente i mestieri e le professioni attualmente sospesi per emergenza coronavirus, non sia possibile lavorare secondo soluzioni di tipo “smart working”)
- Necessità (quando, cioè, si debba acquistare altrove un particolare tipo di farmaco non disponibile nelle farmacie vicino casa o, addirittura, nel proprio Comune; ma anche, appunto, fare la spesa)
- Motivi di salute (esami medici inderogabili, visite mediche: fa fede, in ogni caso, il certificato).
Diversamente, indica la direttiva del procuratore della Repubblica di Parma, l’applicazione della misura di sequestro preventivo del veicolo può essere applicata. Attenzione: occorre limitarsi ai casi obiettivi di spostamento illecito, quale certamente è “Lo spostamento fuori Comune per il quale la persona controllata non fornisce una giustificazione in linea con l’obiettivo della legge”.
Cosa potrebbe accadere?
Nel caso in cui gli organi accertatori procedessero al sequestro preventivo del veicolo, non è che il trasgressore debba tornarsene a casa a piedi: il procuratore di Parma sottolinea a questo proposito che, per “Contemperare le esigenze preventive con quella di evitare aggravi superflui per l’erario, anche in considerazione della natura del reato e della finalità del precetto”, se gli agenti dovessero disporre per il sequestro del mezzo, quest’ultimo può essere affidato in custodia al contravventore stesso, in modo che riporti il veicolo dove l’ha preso e tenerlo fermo lì a disposizione dell’autorità giudiziaria.