Gli incentivi per le vetture ecologiche annunciati dal Governo italiano sono stati ridotti e rischiano di essere accantonati.
Gli incentivi per le vetture ecologiche annunciati dal Governo italiano sono stati ridotti e rischiano di essere accantonati.
L’ormai famoso Decreto Sviluppo relativo alle cosiddette “Misure urgenti per la crescita del Paese” prevedeva l’introduzione degli ecoincentivi statali per il triennio 2013-2015. Questi incentivi sono dedicati esclusivamente all’acquisto di vetture ecologiche (elettriche, ibride, a metano, a GPL ed a idrogeno) con emissioni di CO2 fino a 120 g/km, acquistate a partire dal 1° gennaio 2013. Purtroppo, come sempre più spesso accade nel nostro paese, la lentezza della burocrazia e probabilmente la poca “caparbietà” dei nostri politici, hanno fatto sì che questi importati fondi siano slittati verso un tempo ancora da definire e, come se non bastasse, l’ammontare è stato sensibilmente ridotto.
Ma com’è stato possibile che una delle “Misure urgenti per la crescita del Paese” facesse una tale fine? La legge relativa ai suddetti incentivi 2013-2015 rinviava l’applicazione della norma a un successivo decreto, approvabile esclusivamente dal Ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, in accordo con i colleghi ministri dell’Economia e delle Finanze. Quest’ultimo decreto doveva esser adottato entro 60 giorni dalla data in vigore della legge, ovvero lo scorso 11 ottobre. I ritardi burocratici e della politica hanno portato alla fatidica scadenza dei termini, mentre dal canto suo, il Governo ha pensato bene di ridimensionarli: il fondo per il 2013 da 50 milioni di euro è stato abbassato a 40, mentre quello per gli anni successivi – da 45 milioni di euro – è sceso fino a quota 35 milioni. Bisogna inoltre precisare che solo 4,5 milioni di questi fondi era destinato a consumatori privati.
Al momento, resta da capire entro quali termini temporali verranno sbloccati questi ecoincentivi, considerati fondamentali da produttori, distributori e semplici clienti. Forse bisognerebbe ricordare al nostro “Governo tecnico” il terribile anno appena trascorso per il comparto automobilistico italiano (-20%) e l’estremo bisogno di norme e riforme strutturali in grado di stimolare l’intera economia del nostro paese, in modo da consentire una celere e forte ripresa in grado di rimettere in moto il nostro “affannato” sistema industriale. Il rischio – ben lontano dall’essere remoto – è che gli ecoincentivi possano esser definitivamente accantonati a causa della prematura caduta del Governo e delle imminenti elezioni politiche nazionali, dove sempre più spesso vengono sbandierate promesse e ricette miracolose, le quali puntualmente, dopo il periodo elettorale, non vengono quasi mai mantenute.